Il prof. Franco Tassi ci ha inviato una sua nota sullo stato della cultura ambientale e sull’assorbimento del Corpo forestale.
Non è in verità la prima ma si comprende la battaglia intrapresa perché sembra impossibile, per chi ha dedicato una vita alla salvaguardia ambientale, vedere demolire principi e beni che sono di tutti. E la delusione è maggiore difronte alla scarsa mobilitazione.
La ragione è semplice: si spostano gli interessi e si fa credere che le soluzioni possono essere altre, salvo a scoprire, anni dopo, che si è perso un bene. Oggi il mezzo di distrazione di massa è, paradossalmente, la comunicazione. Ma non quella che informa, bensì quella che disinforma inoculando il dubbio e la fantasia e perdendo di visto la realtà.
L’Italia è un paese ad alta biodiversità che stiamo erodendo e perdendo e se ne parla sempre meno. I cambiamenti climatici stanno destabilizzando intere aree del pianeta ma c’è chi disinforma accuratamente con controinformazione che fa il gioco degli speculatori e della inettitudine dei nostri governanti. La tecnologia ha fatto passi da gigante e le nuove fonti energetiche sono pulite e pronte ma noi continuiamo a scavare e a trivellare.
I giovani sono assopiti su visioni futuribili parziali che fanno perdere la visione del tutto. Si favoriscono start-up con lo scopo di creare sofisticati sistemi di comunicazione che hanno sempre più lo scopo non di migliorarci la vita ma di distruggere «vecchi» sistemi di benessere ed aumentare di fatto il controllo per creare nuovi bisogni spesso del tutto inutili.
Quando la vera cultura e il vero benessere dovrebbero risiedere nella comprensione, nella valorizzazione e nel godimento di quello che abbiamo.