Artico e Antartide «comunicano» fra loro grazie agli oceani: l’analisi delle carote di ghiaccio prelevate ai poli rivela che quando uno dei due si riscalda l’altro diventa più freddo. E’ un fenomeno che si sospettava da tempo e che adesso viene dimostrato per la prima volta grazie allo studio coordinato da Christo Buizert, dell’Università dello stato dell’Oregon e pubblicato su Nature. Recenti analisi degli strati di ghiaccio ai poli avevano rivelato che nel passato sono avvenuti enigmatici e bruschi sbalzi di temperatura: rapidi riscaldamenti dell’Artico seguiti poco dopo da altrettanto rapidi abbassamenti in Antartide.
Grazie a nuovi carotaggi i ricercatori sono riusciti a mettere a confronto i dati provenienti dai due poli e costruire il più preciso «calendario» di questi sbalzi di temperatura degli ultimi 68.000 anni. I dati rivelano che a guidare questa «altalena» è stato in ogni occasione il polo Nord e che i cambi di temperatura hanno influenzato il polo Sud a distanza di circa 200 anni. I tempi e le modalità di questo scambio di temperature, secondo i ricercatori, fanno ipotizzare che a guidare il fenomeno siano le correnti oceaniche che attraversano il pianeta da Nord a Sud.
La scoperta potrebbe aiutare a creare modelli più precisi per prevedere l’evoluzione climatica futura e bisogna distinguere questi cambiamenti climatici del passato da quello che sta avvenendo oggi, a causa delle attività umane. «I bruschi cambiamenti climatici del passato – ha precisato Buizert – erano di portata regionale e causati da cambiamenti su larga scala nella circolazione oceanica. Le variazioni di temperatura e delle precipitazioni che si stanno verificando ora sono globali e causate principalmente da crescenti livelli di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre».