Presi dalla smania del potere e del controllo, non ci si accorge che il nucleare da fissione è una fonte desueta come il ricorso alle fonti non rinnovabili che hanno tinto di nero i muri dei palazzi ed i nostri polmoni. E così mentre il potere si accanisce con balzelli e leggi, trabocchetti ed ostacoli a creare difficoltà per il cammino del nuovo, il nuovo avanza egualmente e i nostalgici, volente o nolente, si dovranno adeguare al trascorrere del tempo e all’avanzare delle conoscenze
«Se ci sono nazioni che costruiscono centrali ce ne sono altrettante che non ne costruiscono. E i “grandi” sono lì a controllare tutto perché non aumentino coloro che possono avere il nucleare a scopo bellico. Si alimenta, in pratica, un concetto di potere e di controllo sugli altri popoli». È una considerazione fatta nell’Editoriale del numero on line di «Villaggio Globale», «Il nucleare, i soldi e l’uomo».
Le guerre e il potere, oggi, non si manifesta tanto con la violenza ma mediante il controllo dell’energia. La riduzione dei gas serra che innescano i cambiamenti climatici possono attendere e intanto si tratta con l’Iran per la sua centrale, si cercano di risolvere i problemi delle scorie, si graduano gli aiuti di Stato alle rinnovabili, si sperimentano nuove strade per il nucleare.
Di tutto ciò si parla in questo 71.mo numero on line di «Villaggio Globale», un argomento ben presente nel dibattito scientifico e politico anche se lo si vuol far passare, per il grande pubblico, come un tema vecchio, mentre l’inquinamento radioattivo è una realtà nella vita di ogni giorno: dall’alimentazione alla sanità.
Articoli di: W. Napoli, M. Scalia, G. Silvestrini, G. Nebbia, A. Bordino, P. Pasquinelli, U. Leone, L. Serva, F. Gnesotto, R. Piovan, M. T. Orlando, P. Sardi, R. Cazzolla Gatti, C. Casamassima, G. Cassano, P. Quercia, F. Sofia, V. Nuzzaci, I. Lippolis