Derris parte da Torino

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È un progetto di prevenzione per il rischio ambientale. L’Italia rappresenta una delle aree più vulnerabili agli impatti attesi dai cambiamenti climatici, secondo uno studio l’aumento della temperatura media è superiore a quello globale ed europeo. In uno scenario di aumento della temperatura entro il 2050 di circa 0,93 gradi, i danni provocati dai cambiamenti climatici potrebbero essere pari allo 0,12 – 0,16% del Pil, ammontando a circa 20-30 miliardi di Euro di mancata produzione di beni e servizi con riferimento al Pil del 2009

È stato battezzato «Derris», parte da Torino, dove è stato presentato oggi, e verrà un po’ alla volta esteso ad altre città italiane, a partire da Genova e Bologna.
Derris è un progetto pilota coordinato da Unipol per la prevenzione del rischio legato a catastrofi ambientali. Il progetto Derris è finalizzato alla prevenzione e riduzione del rischio nelle piccole e medie imprese derivante da eventi ambientali legati al cambiamento climatico come alluvioni, smottamenti, siccità, tifoni.
Il progetto, presentato oggi in una conferenza stampa nella Sala Colonne del Municipio del capoluogo piemontese, prevede un piano di azioni congiunte pubblico-privato per ridurre al minimo i danni causati dal cambiamento climatico alle imprese italiane.
Torino è il primo comune italiano ad aderire a Derris, che vede il Gruppo Unipol capofila insieme ai partner Città di Torino, Cineas, Anci e Coordinamento Agende 21, prevede la realizzazione di una serie di azioni per trasferire competenze di valutazione e gestione del rischio, la costruzione e diffusione di strumenti per ridurre al minimo i danni per le singole aziende e per i distretti di imprese che verranno testati con le imprese residenti sul territorio di Torino per essere poi diffusi in tutto il paese.
Derris prevede un investimento complessivo iniziale di 1,3 milioni di euro, in parte cofinanziato dalla Commissione europea all’interno del programma Life+, e si propone di realizzare uno strumento per l’autovalutazione dei rischi, uno strumento finanziario per sostenere le misure di adattamento al cambiamento climatico; un modello di Partnership Pubblico-Privato per la resilienza.
Per il territorio torinese, il calendario di azioni prevede una prima fase (settembre 2015 – ottobre 2016) di analisi e un primo report sulla vulnerabilità complessiva del territorio, e l’identificazione delle aree industriali in cui concentrare l’azione pilota. Successivamente (luglio 2016 – ottobre 2017) Cineas, consorzio universitario no profit, impegnato nella diffusione della cultura del rischio, avvierà un piano di formazione per imprenditori e amministratori pubblici sui rischi legati al cambiamento climatico.
Da luglio 2016 la Città di Torino elaborerà un piano di adattamento, da applicare ad ogni azienda che avrà aderito al progetto (Caap) e un piano di adattamento di distretto per l’area in cui le imprese sono insediate (Idap).
L’Italia rappresenta una delle aree più vulnerabili agli impatti attesi dai cambiamenti climatici, secondo uno studio (Desiato et al, 2014 Isac-Cnr) l’aumento della temperatura media è superiore a quello globale ed europeo. In uno scenario di aumento della temperatura entro il 2050 di circa 0,93 gradi, i danni provocati dai cambiamenti climatici potrebbero essere pari allo 0,12 – 0,16% del Pil, ammontando a circa 20-30 miliardi di Euro di mancata produzione di beni e servizi con riferimento al Pil del 2009 (Carraro 2008).