Un convegno per rilanciare la climatoterapia

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    lago montagna
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    In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2015/16 di Unimeier. Ci saranno anche una giornata di studio sui Tumori della Pelle, a Roma e ad Olbia si terrà una giornata di studio sul rapporto materno fetale; e a Briançon l’11 e il 12 dicembre Omaggio al padre della Climatoterapia moderna

    Il 16 ottobre si terrà il Convegno che inaugura l’anno accademico 2015/16 di Unimeier Lugano presso la Sala Carlo Cattaneo presso l’edificio del Consolato d’Italia a Lugano. 
    Come ricorda la statua nella stazione di Chiasso degli anni Trenta dello scorso secolo, Italia e Svizzera sono sorelle e andando oltre le pur legittime rivalità e incomprensioni tipiche di ogni famiglia, è bene che si riprenda a collaborare per vincere le nuove sfide che il mercato globale pone a tutti gli europei e all’area Insubrica in particolare.
    Queste le ragioni del titolo del convegno Ipotesi di collaborazione scientifica e tecnologica italo-svizzera, che dalle ricerche sul clima e sul rilancio della climatoterapia alpina di Davos vuole riprendere le fila della montagna incantata, con Briançon, gli Appennini e i Carpazi in prima fila per riaprire la partita del turismo terapeutico montano europeo.
    Le ricerche sulle nuove biotecnologie per la diagnostica precoce e la terapia di precisione che affondano le radici nei lavori della Scuola tedesca di Reinold Voll e negli sviluppi lanciati da Piccardi, Eccles, Preparata e Benveniste negli ultimi decenni, oggi si apprestano a diventare mezzi diffusi negli ambulatori e nelle cliniche in particolare in Svizzera dove il pragmatismo e l’efficacia prevalgono di solito sui sofismi vari, sviluppando un modello di pubblica amministrazione e di partecipazione democratica effettiva su cui la grande Europa e l’Italia in particolare dovrebbero riflettere, assieme alla capacità di integrazione di 27 Cantoni in una Confederazione a cui Bruxelles potrebbe guardare come modello per la Ue.
    Un programma breve quanto intenso quello del 16 ottobre che vuole rilanciare la riflessione e la cooperazione anche sui grandi temi della sicurezza della catena agroalimentare di cui parlerà Cesare Ponti;
    della gioventù alle prese con la formazione e l’identità difficile che porta a forme deviate non solo il sabato sera di cui tratteranno Gabriella Colla e con un intervento collettivo Cosimo Loré, Orlando Del Don e Giuseppe Tempesta;
    last but not least con la ricerca di uno sviluppo compatibile che non sia una corda al collo per la competitività delle nostre aziende sul mercato globale di cui potete leggere meglio in un precedente articolo
    Materie su cui pare che si possa guardare con fiducia alle prossime sfide, che il nostro tempo porta con sé, che possiamo e dobbiamo vincere per la nostra Civiltà incrementando i fattori interni di cooperazione e competizione armonicamente, cosa che resta difficile ma non impossibile.
    Un contributo in questa direzione viene dal convegno di Lugano che può rappresentare una inversione di tendenza rispetto alla recente conflittualità che tende a degenerare anche culturalmente come si legge dalle cronache quotidiane, con danno per il Ticino e per la forte comunità italiana ticinese e insubrica che attraversa in coda i confini mattina e sera, e con oltre settantamila italiani che sono residenti stabilmente in Ticino e hanno eletto il nuovo Presidente del Comites Ticino nella persona del prof. Silvio di Giulio che modererà i lavori del convegno, aperto con i saluti del Console Marcello Fondi e la lettera di Indirizzo del Sottosegretario alla Cooperazione del Mae Sen. Benedetto della Vedova.
    I lavori che saranno aperti dal Rettore Dea D’Aprile vedranno anche l’intervento di Nino Maesano medico di Mesocco che con Vadym Berezvosky in collegamento via Skype da Kiev parleranno del rilancio della Montagna incantata di Davos del San Bernardino e di tutte le catene montuose europee per riaprire e rilanciare i vecchi centri di climatoterapia montana che furono un caposaldo nelle medicina del Novecento che oggi nel Terzo Millennio sono destinati ad un nuovo splendore per proteggere la salute il benessere e la bellezza delle popolazioni urbanizzate e sofferenti della famosa air pollution.
    A poche settimane da Lugano a Roma il 24 presso la Casa dell’Aviatore la Fondazione Futura presieduta dal Gen. Stefano Murace organizza una giornata di studio sui Tumori della Pelle, mentre ad Olbia clima permettendo, si terrà una giornata di studio sul rapporto materno fetale che vuole focalizzare la progressiva denatalizzazione del Bel Paese che resta tra i fattori di crisi a medio lungo termine per l’Italia e l’Europa con uno scenario di crisi della famiglia e della prospettiva che va contrastato a vari livelli rilanciando la stessa come base della Civiltà Occidentale.
    Si chiude l’anno con il week end di Briançon 11 e 12 dicembre con un Omaggio al padre della Climatoterapia moderna È morto il padre della Climatologia medica che farà il punto sul presente e sul futuro della Climatoterapia in Europa e nel Mondo.