Travestiti da dottori, con tanto di camice e stetoscopio, hanno attualizzato il famoso detto «una mela al giorno leva il medico di torno», portando con sé mele biologiche (le sole che di norma non contengono pesticidi) e mostrando lo striscione «leva il pesticida di torno»
Oggi volontari e attivisti di Greenpeace sono scesi in piazza in 26 città italiane, da Milano a Palermo, per informare le persone sui danni ambientali causati dall’agricoltura industriale e dall’impiego massiccio di pesticidi. Ma anche per promuovere con gesti concreti la necessità di passare al più presto a un modello agricolo sostenibile.
Travestiti da dottori, con tanto di camice e stetoscopio, i volontari hanno attualizzato il famoso detto «una mela al giorno leva il medico di torno», portando con sé mele biologiche (le sole che di norma non contengono pesticidi) e mostrando lo striscione «leva il pesticida di torno».
Pochi giorni fa, infatti, Greenpeace ha diffuso i risultati di un’analisi sulle mele acquistate nei supermercati di 11 Paesi europei, Italia compresa. Ben l’83 per cento delle mele prodotte in modo convenzionale sono risultate contaminate da residui di pesticidi, e nel 60 per cento di questi campioni sono state trovate due o più sostanze chimiche. Solo le mele biologiche sono risultate libere da sostanze chimiche di sintesi.
«Per tutelare la nostra agricoltura e il nostro cibo dobbiamo lavorare con la natura, non contro di essa – dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace -. L’agricoltura industriale, con il suo massiccio uso di sostanze chimiche, inquina le acque e i suoli causando la perdita di habitat e di biodiversità. Serve una forte presa di posizione politica contro l’abuso di pesticidi e un sostegno finanziario a favore di un’agricoltura ecologica e sostenibile che permetta di garantire la biodiversità e la sicurezza alimentare a lungo termine. Tutti noi possiamo diventare parte del cambiamento».
«Leva il pesticida di torno» era anche un invito per le persone incontrate in strada a prendere impegni in prima persona per favorire l’abbandono di pratiche agricole dannose per l’ambiente e per chi ne mangia i frutti.
I volontari di Greenpeace hanno proposto ai passanti quattro impegni concreti per diventare consumatori più consapevoli: «comprerò frutta e verdura bio ai farmer market per tre mesi»; «convincerò cinque amici a mangiare bio»; «non userò pesticidi chimici per il mio orto o giardino»; «chiederò al mio supermercato più prodotti bio». Sono quattro dei molti impegni che ciascuno di noi può prendere visitando la piattaforma per promuovere un’agricoltura salubre e sostenibile.