Il numero di auto vendute è aumentato da 760 nel 2010 a più di 70.000 nel 2014. Il rapporto rileva che l’Ue è in una fase di transizione positiva verso la progettazione e la commercializzazione delle auto elettriche ciò nonostante lo sviluppo del mercato è ancora molto dipendente dalle politiche di sostegno e dunque particolarmente vulnerabile
La diffusione dei veicoli elettrici nell’Unione europea (Ue) sta facendo registrare un trend positivo: il numero di auto vendute è aumentato da 760 nel 2010 a più di 70.000 nel 2014 e la tendenza è continuata nel primo semestre del 2015.
Questo secondo un nuovo rapporto «Electric vehicles in the EU from 2010 to 2014 – is full scale commercialisation near?» redatto dal Centro di ricerca della Commissione europea.
La scelta dei modelli è salita da 3 nel 2011 a quasi 30 nel 2014 e la quota di veicoli elettrici prodotti nell’Ue è passata dal 30% al 65% nello stesso periodo.
Il nuovo rapporto avvia un’analisi completa dei veicoli elettrici nell’Ue e questo nell’arco degli ultimi cinque anni. Il rapporto rileva che l’Ue è in una fase di transizione positiva verso la progettazione e la commercializzazione delle auto elettriche ciò nonostante lo sviluppo del mercato è ancora molto dipendente dalle politiche di sostegno e dunque particolarmente vulnerabile.
Secondo il rapporto sarebbero necessarie misure di sostegno che dovrebbero basarsi su criteri oggettivi di tecnologia (CO2 e altre emissioni inquinanti, l’efficienza energetica) e queste misure di supporto potrebbero ridursi gradualmente nel momento in cui ci fosse una netta riduzione dei costi per l’acquisto di veicoli elettrici che portino la scelta dell’acquisto a una pratica di normale gestione.
I Paesi Bassi e la Francia hanno il maggior numero di immatricolazioni di veicoli elettrici nel periodo 2010-2014, mentre sempre i Paesi Bassi e l’Estonia hanno la percentuale più alta di registrazione di autovetture elettriche, percentuale che si aggira tra l’1% e il 2%.
E questo andamento è fortemente condizionato dalla presenza, o meno, di incentivi finanziari i quali permettono che ci siano picchi di registrazione; al contrario, gli Stati membri con basso o nessun incentivi visualizzano numeri bassi di immatricolazioni.
La relazione esamina come i veicoli elettrici di piccole dimensioni siano dotati di batteria (Bev) mentre le auto di dimensioni più grandi abbiano un sistema ibrido (Phev).
I costi di acquisto più elevati per i veicoli elettrici, costi più elevati a causa principalmente del costo significativo della batteria di trazione, sembrano rimanere un’importante barriera per un assorbimento maggiore delle auto elettriche nel mercato. Tuttavia, studi recenti indicano che i costi della batteria possono diminuire più velocemente di quanto originariamente previsto e questo potrebbe contribuire a ridurre ulteriormente il gap tra il costo delle auto elettriche e quello delle auto convenzionali e quindi portare un aumento delle vendite nel campo delle elettriche.
La ricerca, in linea con le priorità della Commissione europea relative all’Union Energy, si sofferma sulla diversificazione del mercato del gas naturale in Europa, la modernizzazione del mercato dell’energia elettrica e il miglioramento dell’efficienza attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili e di altri tipi di energia alternative.
Nella sezione «Verso un settore trasporti decarbonizzato», la Commissione sottolinea che «l’Europa ha bisogno di accelerare l’elettrificazione della sua flotta di auto e altri mezzi di trasporto e diventare un leader nell’electro-mobility».
Finora, le varie forme di incentivi e politiche di sostegno sono state testate negli Stati membri ed è da qui che bisogna partire per impostare i prossimi sviluppi strategici nazionali che diventeranno, nel 2016, obbligatori nell’ambito della direttiva per i combustibili alternativi. La cooperazione tra gli Stati membri per lo sviluppo dei singoli programmi strategici nazionali dovrebbe incoraggiare approcci coerenti e coordinati.
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