Non si può barare sull’ambiente

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Nella foto da sinistra: Roberto Leoni, Antonio Fago, Cardinale Sepe
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La Fondazione Sorella Natura per la custodia della nostra casa comune: la Terra. Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha espresso la necessità di passare da una economia lineare, dannosa per l’ambiente, a una economia circolare che tenga conto del riuso, di ridurre gli sprechi e le materie prime e di rispettare il nostro habitat

È stato battezzato Laudato sì, con il «sì» di affermazione, l’evento organizzato dalla Fondazione Sorella Natura per una giornata all’insegna della riflessione sulla custodia del mondo in cui viviamo.
All’iniziativa, hanno preso parte importanti personalità del mondo della salvaguardia ambientale del nostro paese a partire dal ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, Edoardo Croci, coordinatore Osservatorio Green Economy, Francesco de Sanctis, direttore generale Miur, Stefania Proietti, Univ. Marconi e Vice Presidente Fsn, Roberto Leoni e Antonio Fago, rispettivamente presidente e vicepresidente Fsr.
Il 26 ottobre era stato già presentato presso la Santa Sede un appello da parte di cardinali, patriarchi e vescovi di tutto il mondo rivolto ai partecipanti dei negoziati di Parigi che si svolgerà alla fine di novembre: la Chiesa invitava tutti ad un serio e costruttivo impegno in merito alle politiche sul clima affinché si generasse un cambiamento proficuo. La nota ispiratrice trova le sue basi nell’Enciclica «Laudato Si’, sulla cura della casa comune» di Papa Francesco.
Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha espresso la necessità di passare da una economia lineare, dannosa per l’ambiente, a una economia circolare che tenga conto del riuso, di ridurre gli sprechi e le materie prime e di rispettare il nostro habitat: «Oggi barare sull’ambiente non si può e lo teniamo come monito – ha detto – i consumatori e l’economia vogliono che si vada verso bassi consumi. Con un auspicio: arrivare a forme di incentivazione per favorire la diffusione delle auto elettriche e dell’energia sostenibile. L’Italia è già leader in questo».
Tutto questo trova le sue origini nella triste certezza ormai dimostrata scientificamente, che la causa della malattia del nostro pianeta e di tutti i conseguenziali cambiamenti climatici sia ormai inequivocabilmente antropogenica.
A ciò si aggiunge la totale impassibilità della politica internazionale che negli anni ha finto inconsapevolezza e immobilismo di fronte ad un’emergenza di portata planetaria: come afferma Papa Francesco nella sua Enciclica, gli interessi particolari molto spesso riconducibili al macro interesse economico, hanno prevalso sul senso di bene comune fino a manipolare l’informazione in materia di ambiente. Nonostante le eclatanti conseguenze ormai visibili a tutta la popolazione mondiale, nella comunità internazionale non si è mai raggiunto un accordo sulle responsabilità; nonostante la sensibilizzazione in questo senso e la nascita nell’ambito della società civile di numerosi movimenti per l’ecologia, politica e industria hanno recepito con molta lentezza il loro coinvolgimento nella questione.
Nella giornata del convegno che ha avuto luogo a Napoli, si è riflettuto proprio su queste tematiche. «Noi facciamo il mea culpa dopo che avvengono certi fenomeni – sottolinea il cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, riferendosi ai dissesti idrogeologici e ai drammatici fenomeni alluvionali che hanno riguardato alcune zone italiane -. Quando esaminiamo a monte, scopriamo che c’è stata sempre una certa trascuratezza e un coinvolgimento etico e morale di chi dovrebbe salvaguardare l’ambiente per evitare questi disastri e – ha concluso il cardinale – la morte di tante persone».
Il delegato regionale Fsn, Fabio Fago, ringraziando la curia per il sostegno all’iniziativa, ha spiegato come questo convegno sia il primo mattone che la Fondazione ha posato per costruire una vera e propria consapevolezza del bene comune, e che molto dovrà essere fatto soprattutto nelle scuole, per educare al senso civico e alla salvaguardia dell’ambiente le nuove generazioni.
La Fondazione sorella natura, promotrice dell’evento è nata nel 1991 come associazione e si è costituita come Fondazione nel 2001: ad oggi la Fsn opera per lo sviluppo della cultura e dell’educazione ambientale, ispirandosi al messaggio di San Francesco d’Assisi.
Il presidente Roberto Leoni a margine del convegno, ha spiegato che la Fondazione sta «sviluppando ulteriormente la propria aziende volta alla diffusione di una corretta cultura ambientale, per rispondere agli insegnamenti di Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’, in un momento in cui la questione ambientale è divenuta un’emergenza planetaria e occorre anche dare una risposta concreta ai bisogni di cura del territorio italiano, tramite l’impegno di tutti e dei giovani in particolare». Inoltre la Fondazione Sorella Natura, in collaborazione con Enti e istituzioni, effettuerà il corso base, con successive specializzazioni ed alta formazione, affinché i soci dell’Associazione internazionale volontari Amici del Creato, maggiorenni e forniti di idoneo titolo di studio, possano conseguire, secondo le norme vigenti, la qualifica di Guardia ecologica volontaria.
«L’obiettivo che le amministrazioni in collaborazione con l’industria dovrebbero perseguire, è l’eliminazione o la riduzione degli effetti negativi sull’ambiente nella produzione industriale, attraverso una progettazione attenta alle tematiche ambientali – ha detto il vicepresidente della Fsn Antonio Fago -. Tutti possiamo fare qualcosa volontariamente: per questo è nata l’Associazione internazionale volontari Amici del Creato e le Guardie ecologiche amiche del creato. “Il nostro pianeta è l’unico che abbiamo, non possiamo pensare di distruggerlo con comportamenti sbagliati. Oggi l’Italia è il Paese con il maggior numero di aziende virtuose. L’Italia, come emerso nella recente edizione degli studi generali della Green Economy che si è tenuta pochi giorni fa a Rimini, è leader nello sviluppo green di impresa: l’economia italiana è trainante nel settore», ha concluso il vicepresidente Fsn.
La Fondazione sorella natura sarà presente alla conferenza delle Nazioni Unite COP21 di Parigi con la Vice Presidente, Professoressa Stefania Proietti, che parteciperà in qualità di ricercatrice sulla mitigazione dei cambiamenti climatici del Dipartimento di Ingegneria della Sostenibilità dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma.