Cts, Fai, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, Wwf incontreranno martedì 17 novembre il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti
È online su Change.org e sui siti social di 9 associazioni la petizione popolare contro lo smembramento del Parco nazionale dello Stelvio.
Cts, Fai, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, Wwf nella Petizione rivolta al Presidente della Repubblica chiedono di non avallare con propri atti la Mal/Intesa sottoscritta l’11 febbraio scorso dal ministero dell’Ambiente, dalla Regione Lombardia e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano sul Parco nazionale dello Stelvio, chiedendo che venga garantita una gestione autonoma, unitaria, nazionale dell’area protetta ed evitando di assecondare gli appetiti localistici di cacciatori ed altri soggetti che preferiscono il grigio dell’asfalto e del cemento alla valorizzazione di un’area verde protetta.
Le Associazioni sostengono che con l’Intesa sottoscritta l’11 febbraio 2015 il Parco nazionale dello Stelvio difficilmente potrà essere qualificato come nazionale e le motivazioni sono essenzialmente due ossia, in primis, non esisterebbe più una gestione affidata ad un ente nazionale autonomo con propria personalità giuridica, né una gestione unitaria a tutela della natura ma, di contro, le due Province di Trento e di Bolzano e la Regione Lombardia potranno operare indipendentemente nelle loro rispettive zone di competenza e, in secondo luogo, nel comitato di coordinamento, che ha solo poteri generici di indirizzo, prevarrebbero gli interessi locali e questo senza alcuna vigilanza sulla gestione quotidiana dell’area protetta da parte dal ministero dell’ambiente.
In definitiva un Parco, quello nazionale dello Stelvio, che istituito nel lontano 1935, rappresenta uno dei parchi più antichi d’Europa ed il più esteso dell’arco alpino. Un Parco nato per proteggere la fauna, la flora e i paesaggi del gruppo montuoso Ortles-Cevedale e le vallate alpine di Lombardia, Trentino e Alto Adige e per proteggere specie a rischio tutelate da convenzioni internazionali e dalle normative comunitarie come aquile, stambecchi, camosci, lupi e orsi, gipeti, galli cedroni, pernici bianche.
Un patrimonio nazionale di tutti i cittadini italiani che non può essere gestito come un condominio per soddisfare interessi locali e gli appetiti dei partiti.
Un Parco che deve restare un bene nazionale, e questo differentemente da quanto stabilito nell’Intesa firmata l’11 febbraio 2015, questo è quello che le nove associazioni firmatarie della petizione popolare chiedono all’unisono al Presidente della Repubblica e al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, che incontreranno martedì 17 novembre per discutere della questione.
Perché l’aquila reale, simbolo del Parco nazionale dello Stelvio, continui a volare alto.