Balene, il Giappone fuorilegge

    792
    Tempo di lettura: < 1 minuto

    E oggi parte la flotta giapponese. La Corte internazionale di Giustizia si era espressa negativamente e ad ottobre il governo giapponese ha annunciato alle Nazioni Unite che non accetterà né la giurisdizione della Corte internazionale né alcuna intromissione sull’uso delle risorse marine

    Greenpeace chiede al governo giapponese di cancellare la spedizione della flotta baleniera nel mare Antartico la cui partenza è prevista oggi.
    «È totalmente inaccettabile che il governo giapponese ignori il pronunciamento della Corte internazionale di Giustizia che lo scorso anno ha stabilito che si tratta di caccia commerciale e non di ricerca scientifica sui cetacei» commenta Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia.

    Greenpeace Giappone e altre 15 Ong hanno chiesto al governo di rivedere la sua decisione e rispettare il diritto internazionale. Al veto della Corte internazionale di Giustizia, pronunciato lo scorso anno, il Giappone ha risposto presentando un nuovo piano che prevede l’uccisione di 3.996 balenottere minori nei prossimi 12 anni.

    A maggio 2015 il comitato scientifico della Iwc (Commissione baleniera internazionale) ha rilevato che il nuovo programma di ricerca giapponese «conteneva informazioni insufficienti» e ha chiesto al governo di fornire più informazioni per dimostrarne la scientificità. Per tutta risposta ad ottobre il governo giapponese ha annunciato alle Nazioni Unite che non accetterà né la giurisdizione della Corte internazionale né alcuna intromissione sull’uso delle risorse marine. Si tratta di un significativo capovolgimento della posizione precedentemente espressa dal Giappone, che aveva fatto sua la necessità di rispettare il diritto internazionale.