L’India: Non accetteremo diktat imposti da un occidente che è il vero reo di questa crisi climatica. La Russia: Gli scienziati e il popolo russo conoscono il problema del riscaldamento globale da tempo. Abbiamo anche soluzioni per evitare di superare i 2 gradi centigradi di temperatura in più, ma ad una condizione…
Ieri si sono aperti i lavori a Parigi (Cop21). Al di là dei toni trionfalistici dell’Europa e degli Usa che promettono di avere le soluzioni utili a bloccare l’aumento della temperatura terrestre, esiste un discreto numero di delegati che invece è scettica.
I primi timidi contatti con gruppi presenti al summit di Parigi denotano già problemi e perplessità se si dovranno affrontare durante i lavori.
Ad un gruppo di indiani presenti al summit sul clima è stato chiesto: Siete d’accordo a limitare l’immissione di gas serra in atmosfera a causa dell’uso eccessivo del carbone e dello sterco di vacche essiccato che nei villaggi indiani si usa per cucinare e riscaldarsi?
Siamo d’accordo a fare la nostra parte, ma nel frattempo non si pensi che siamo disposti a stravolgere usi e abitudini di milioni di abitanti che non vivono nelle grandi città, ma nei villaggi indiani e questo solo perché ce lo dite voi.
Cosa vuol dire questo? Forse l’India continuerà a produrre gas serra e particolato, fino a mantenere ancora in vita la grande nube inquinata che copre una parte dell’India?
Cercheremo, nel limite del possibile, di evitare ciò, ma ci vorranno tempo e risorse finanziarie. Non accetteremo diktat imposti da un occidente che è il vero reo di questa crisi climatica.
Ad alcuni delegati russi presenti al summit sul clima è stato chiesto: Abbiamo visto che la Russia negli ultimi anni è riuscita a ridurre l’immissione di gas climalteranti in atmosfera, pensate di fare ancora di più?
Gli scienziati e il popolo russo conoscono il problema del riscaldamento globale da tempo, lo vive soprattutto nella tundra e nelle foreste della Siberia dove si notano profondi cambiamenti. Abbiamo anche soluzioni per evitare di superare i 2 gradi centigradi di temperatura in più, ma ad una condizione…
Quale condizione?
Che ci venga tolto una volta per sempre questo assurdo embargo da parte vostra e degli altri Paesi occidentali…
Sono questi i primi contatti con le delegazioni minori e già si avvertono le difficoltà che si dovranno affrontare in questi giorni, tuttavia quasi tutti sono perfettamente coscienti che questa è l’ultima opportunità che ci rimane per scongiurare la catastrofe.
È stata anche notata la presenza di personaggi al momento silenziosi ma presenti in quasi tutte le commissioni o gruppi di lavoro: sono delegati e responsabili delle grandi multinazionali dei combustibili fossili. Forse stanno cercando di influenzare qualche decisione.
È questo lo specchio reale di quello che c’è dietro le quinte e, come al solito, in agguato c’è la politica reale e l’economia.