A Parigi discutono e l’Amazzonia brucia

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foto © Survival International
Il fuoco minaccia di distruggere completamente la foresta degli Awá incontattati
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Incendio minaccia di distruggere la foresta amazzonica abitata dagli Awá incontattati. Gli incendi sarebbero stati appiccati dai taglialegna illegali, in rappresaglia per i tentativi degli indigeni di difendere i loro territori e tenere lontani gli invasori. Ora minacciano una delle poche aree di foresta pre-amazzonica rimaste in Brasile: è l’ultimo ambiente di questo tipo al mondo

Nuovi incendi incontrollati stanno infuriando nell’Amazzonia brasiliana, distruggendo vaste aree di foresta ai margini occidentali del «polmone della terra». Le fiamme, divampate in coincidenza con l’inizio del summit internazionale sul clima Cop21, stanno minacciando uno degli ultimi popoli incontattati del mondo.
Gli incendi sarebbero stati appiccati dai taglialegna illegali, in rappresaglia per i tentativi degli indigeni di difendere i loro territori e tenere lontani gli invasori. Ora minacciano una delle poche aree di foresta pre-amazzonica rimaste in Brasile: è l’ultimo ambiente di questo tipo al mondo.
Questa foresta è la casa degli Awá (uno dei popoli più vulnerabili del pianeta) che dipendono dalla terra per la loro sopravvivenza.
Gli Awá e altri popoli indigeni del mondo sono in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico e la distruzione degli ambienti naturali in cui vivono. Sono i migliori custodi delle loro foreste; per questo, rispettare i loro diritti territoriali è il modo più economico e veloce per conservare l’Amazzonia.

«Oggi sono andato nella foresta e mi sono trovato circondato da fumo e polvere… – ha dichiarato Tatuxa’a, un portavoce awá -. C’è fuoco ovunque, ed è molto vicino alle nostre comunità… Abbiamo bisogno che il governo ci aiuti… Da soli non possiamo spegnere gli incendi, sono troppi!».
«La foresta è ricca di frutti e selvaggina… e ora sta venendo tutto distrutto! – ha aggiunto -. Anche i nostri ruscelli si stanno prosciugando. Dove andremo a cacciare? Dove raccoglieremo il miele? Oggi sono molto triste e preoccupato».
Circa 100 Awá sono incontattati: non hanno contatti con la più ampia società brasiliana. Se gli incendi non venissero spenti al più presto, rischiano di essere spazzati via. Ma, ad oggi, le autorità brasiliane non sono ancora intervenute in modo efficace, lasciando gli Awá e le tribù confinanti a combattere le fiamme da soli.
Gli Awá vivono in 4 aree distinte. Lo scorso anno una campagna internazionale di Survival contribuì a fare pressione sul Ministro della Giustizia e a convincerlo a inviare centinaia di agenti nel territorio centrale della tribù per sfrattare i taglialegna illegali. Ma la terra degli Awá non è ancora stata tutta adeguatamente protetta e i taglialegna premono per tornare.
In ottobre il fuoco ha distrutto quasi metà di un vicino territorio indigeno noto come Arariboia, anch’esso casa degli Awá incontattati. Non si sa se i due incidenti siano collegati, né se questa sia una nuova strategia dei taglialegna per rivendicare la terra dei popoli indigeni.
Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, fa appello al governo brasiliano affinché intervenga per spegnere gli incendi e proteggere l’intero territorio awá, salvandoli dall’estinzione.
Mentre i leader di tutto il mondo si riuniscono a Parigi per la Cop21, è di vitale importanza che i media internazionali non ignorino le catastrofi ecologiche che stanno colpendo proprio ora una delle società più vulnerabili del pianeta.
«Questi incendi illustrano perfettamente perché la Cop21 ha bisogno di una voce indigena più forte – ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival International – Mentre i leader dei paesi industrializzati si stanno riunendo a Parigi, i popoli indigeni subiscono le reali conseguenze della distruzione dell’ambiente. Il Brasile deve fare di più per proteggere la foresta degli Awá dai taglialegna piromani. Se non lo farà, sarà spazzato via uno dei popoli più minacciati del mondo, e insieme ad esso anche l’ambiente che ha conservato con successo per generazioni».