Lo studio dei ricercatori del Cnr si applica a fotovoltaico e fototermico. L’analisi dell’effettiva producibilità energetica riportata nello studio mostra, ad esempio, che l’integrazione complanare dei moduli fotovoltaici sui tetti degli edifici nelle province di Catania, Palermo Messina e Ragusa porta ad una riduzione massima della produzione del 14% annuo
La rivista scientifica internazionale «Green» pubblica online le nuove Linee guida per l’integrazione delle tecnologie del solare negli edifici siciliani, fondate su stringenti requisiti architettonici e di tutela paesaggistica ed elaborate da un team di ricercatori del Cnr guidati da Mario Pagliaro in Sicilia e Francesco Meneguzzo in Toscana.
Illustrando i risultati di alcune delle migliori soluzioni sviluppate in Sicilia e a livello internazionale, lo studio mostra come l’integrazione architettonica del fotovoltaico e del solare termico non sia più in conflitto con l’aspetto estetico degli edifici ma, al contrario, sia un modo per migliorare tanto l’aspetto che la capacità degli edifici di generare preziosa energia rinnovabile con notevoli benefici di ordine economico, ambientale e perfino sanitario.
L’analisi dell’effettiva producibilità energetica riportata nello studio mostra, ad esempio, che l’integrazione complanare dei moduli fotovoltaici sui tetti degli edifici nelle province di Catania, Palermo Messina e Ragusa porta ad una riduzione massima della produzione del 14% annuo. «Questo significa – spiega Pagliaro – che non è più necessario ricorrere alle vecchie installazioni dei pannelli posti su ineleganti supporti metallici per conseguire l’inclinazione ottimale. Inoltre – conclude lo studioso che a Palermo coordina le attività del Polo solare della Sicilia dalla fine del 2007 – la differenza si abbassa ulteriormente proprio durante i mesi estivi, quando la domanda e il costo dell’elettricità hanno il loro picco annuale dovuto alla grande domanda per il raffrescamento degli edifici».
In aggiunta alle Linee guida pubblicate per il fotovoltaico nel 2007 in Italia dal Gse e dai ricercatori svizzeri per il solare termico, i ricercatori italiani specificano ulteriori requisiti per l’integrazione estetica e funzionale dei collettori fotovoltaici e fototermici, inclusi quelli di nuova generazione, riportando l’analisi di alcune delle migliori realizzazioni realizzate nella più grande e soleggiata regione italiana nel corso dell’ultimo decennio.
«Anche per il solare termico – aggiunge Meneguzzo, dell’Istituto di biometeorologia – al posto dei vecchi sistemi con i boiler cilindrici posti sui tetti, le nuove tecnologie fanno uso di eleganti ed affidabili collettori a circolazione forzata complanari al tetto, o di nuovi collettori a tubi sottovuoto con boiler pressoché piani dal colore conforme a quello delle tegole, che rendono praticamente invisibile l’integrazione dei collettori solari sui tetti dei più vari edifici».
Lo studio si conclude con la raccomandazione al Governo nazionale e a quello regionale a dar vita a nuove iniziative per una nuova formazione, concreta ed aggiornata, dei tecnici e delle imprese dell’edilizia nel campo dell’energia solare, per farne arrivare concretamente i benefici alle famiglie, alle imprese e alle Pubbliche amministrazioni.