Se la deforestazione continua allo stesso ritmo queste specie si troveranno in difficoltà. Prima fra tutte la noce brasiliana. Il mogano invece è già da considerarsi commercialmente estinto in tutta l’Amazzonia
Finalmente, dopo quattro secoli di impiego intenso, l’uomo è riuscito quasi ad estinguere il mogano. Infatti, quello dell’Amazzonia, è da considerarsi commercialmente estinto. È quanto emerge da uno studio pubblicato su «Science Advances».
Ma non è la sola notizia, nonostante la Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste e la Convenzione sulla diversità biologica entrambe frutto del Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992, e nonostante dopo 23 anni a Parigi, i grandi della Terra abbiano ancora una volta solennemente dichiarato la necessità di proteggere le foreste.
Infatti, un team internazionale di 158 scienziati ha scoperto che tra il 37 e il 57 per cento delle 16.000 specie di alberi dell’Amazzonia è da considerarsi minacciato. La percentuale dipenderà dal tasso di deforestazione dei danni a venire: se esso continuerà allo stesso livello o sarà drasticamente abbassato.
Se la deforestazione continua allo stesso ritmo, quasi 8.700 tipi di alberi si troveranno in difficoltà. Prima fra tutte la noce brasiliana. Il mogano invece è da considerarsi già commercialmente già estinto in tutta l’Amazzonia. Questo vuol dire che esiste ancora un certo numero di alberi, ma sono talmente radi che non è economicamente remunerativo abbatterli.