Tante e profonde le sollecitazioni che il Papa offre al mondo intero con la speranza convinta che «il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace»
«Vinci l’indifferenza e conquista la pace» questo è il titolo del Messaggio di papa Francesco per la 49ª Giornata mondiale della pace, che si celebrerà il prossimo 1° gennaio. Come di consueto, da 48 anni, nella sera del 31 dicembre la Chiesa italiana propone una modalità alternativa per vivere l’ultimo giorno dell’anno, con la marcia nazionale per la Pace che quest’anno avrà luogo a Molfetta (Bari).
Organizzata dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, Caritas italiana, Pax Christi, Azione cattolica italiana, la marcia avrà luogo quest’anno nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nell’anno in cui ha fatto un passo avanti il processo di beatificazione di don Tonino Bello che ne fu vescovo, a 23 anni dalla memorabile marcia da lui guidata a Molfetta, appena tornato da Sarajevo e a pochi mesi dalla sua morte.
Tante e profonde le sollecitazioni che il Papa offre al mondo intero con la speranza convinta che «il 2016 ci veda tutti fermamente e fiduciosamente impegnati, a diversi livelli, a realizzare la giustizia e operare per la pace».
Nella conferenza stampa di presentazione della marcia sono state richiamate le ragioni di questo evento che, anno dopo anno, viene riproposto per dire quanto il desiderio e l’impegno per la pace non siano assolutamente sopiti e diventano ancora più urgenti in questi ultimi tempi segnati da rigurgiti di terrorismo.
Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia, ha dichiarato: «C’è grande fermento in vista della marcia, grande mobilitazione da varie parti d’Italia, per tornare sui passi che 23 anni fa furono compiuti da mons. Tonino Bello, appena tornato da Sarajevo, dove aveva marciato con i 500 di Beati Costruttori di Pace, nonostante le penose condizioni fisiche che lo avrebbero portato alla morte quattro mesi dopo».
E proprio per la delicatezza di questo tempo sarebbe un forte segnale se la partecipazione alla marcia del 31 fosse ampia, condivisa da tutti perché è proprio l’indifferenza nei confronti delle piaghe del nostro tempo una delle cause principali della mancanza di pace nel mondo. Di contro, però, l’aumento delle informazioni non significa di per sé aumento di attenzione ai problemi, se l’informazione non è accompagnata da un’apertura delle coscienze in senso solidale ed è per questo che il ruolo delle famiglie, degli insegnanti e di tutti i formatori, degli operatori culturali e dei media, degli intellettuali e degli artisti è centrale.
L’indifferenza si può vincere solo affrontando tutti insieme questa sfida.
La pace va conquistata sensibilizzando e formando al senso di responsabilità individuale che poi si traduce in una responsabilità per il prossimo e in un miglioramento diffuso della comunità.
Noi di «Villaggio Globale» in qualità di giornale attento alle tematiche ambientali e più in generale alle tematiche che affliggono la società moderna, saremo presenti alla marcia della pace a passo deciso e al grido «Vinci l’indifferenza e conquista la pace».
Per informazioni organizzative.