Energia, i costi penalizzano le rinnovabili

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Anziché pagare in proporzione ai consumi effettivi si pagherà una quota fissa, a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico. E parte una petizione on line

Da quest’anno le famiglie italiane pagheranno di più per l’energia elettrica, con un danno maggiore per chi usa fonti rinnovabili a vantaggio delle fonti fossili.
Questa è la conseguenza chiara e inevitabile della riforma delle tariffe elettriche, approvata il 2 dicembre 2015 dall’Autorità per l’Energia, in vigore da quest’anno.
Anziché pagare in proporzione ai consumi effettivi, come è stato fino ad ora, si pagherà una quota fissa, a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico.
Si stima che le bollette per la maggioranza delle famiglie italiane saliranno del 10-30% su base annua: oltre 1,5 miliardi di euro in più per gli utenti domestici, che andranno ai distributori e ai grossisti di energia elettrica.
Per questo motivo le associazioni Italia Solare, Progressi, Legambiente, Kyoto Club, Codici e Adusbef hanno lanciato un appello al ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e all’Autorità per l’Energia, il Gas e per il Servizio Idrico (Aeegsi) contro la riforma delle bollette elettriche.
Le associazioni, nello specifico, chiedono al Mise e all’Aeegsi che:
– si applichino nuove tariffe a chi dimostra di fare scelte virtuose dal punto di vista dei consumi energetici, salvaguardando le tasche delle famiglie italiane e dei piccoli e medi consumatori di energia elettrica;
– che la riforma garantisca le condizioni di convenienza dell’uso delle rinnovabili, fotovoltaico in testa, nel rispetto delle direttive europee e dalla normativa nazionale vigente.
E per fermare gli aumenti ingiusti, lo spreco energetico e questo nuovo incentivo all’utilizzo dei combustibili fossili è stata lanciata una petizione on line che può essere sottoscritta.
La campagna fa seguito a due esposti, già presentati da Italia Solare, Legambiente, Kyoto Club, Codici e Adusbef, Wwf e Greenpeace al Garante della Concorrenza e alla Commissione Europea, esposti finora senza risposta.
In definitiva, una riforma che penalizzerà tutti gli operatori della green economy, i produttori di energia da rinnovabili, i proprietari di impianti fotovoltaici, insomma tutti coloro che fortemente sostengono l’utilizzo delle energia rinnovabili quali energie capaci di rivoluzionare la concezione di far muovere il mondo e questo favorendo l’utilizzo delle fonti fossili e portando benefici economici solamente ai distributori e grossisti di energia elettrica.
Perché parlare è semplice ma mettere in pratica quello che si racconta richiede impegno e determinazione e sicuramente un prezzo da pagare. La Cop21 si è chiusa da meno di un mese e l’Italia, a quanto pare, ha già dimenticato, i suoi impegni.
Noi no.