La Sicilia fuorilegge, beffa le rinnovabili con una nuova moratoria sull’eolico

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La Regione era tenuta alla mappatura del territorio sin dal 2003. «Il Decreto – commenta Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – rappresenta uno scandalo per tutti quei produttori con istanze pendenti da diversi anni presso gli uffici regionali competenti. Ci sono imprenditori che aspettano l’autorizzazione a costruire dal 2006!». L’Associazione pronta ad atti di rivalsa di natura penale

Con l’approvazione del Decreto Dirigenziale 13/2016 la Regione Sicilia ha di fatto introdotto l’ennesima moratoria sull’eolico, sospendendo i procedimenti per l’autorizzazione di impianti di potenza superiore a 20 kW, accampando la scusa della necessità di individuare preventivamente le aree non idonee all’installazione di impianti rinnovabili. Peccato che la Regione fosse tenuta alla mappatura del territorio già dal 2003!

«Il Decreto – commenta Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – rappresenta uno scandalo per tutti quei produttori con istanze pendenti da diversi anni presso gli uffici regionali competenti. Ci sono imprenditori che aspettano l’autorizzazione a costruire dal 2006! Non è più ammissibile che la Regione continui ad utilizzare il pretesto della mappatura per mettere i bastoni tra le ruote agli operatori, bloccando quindi tutti i progetti».

Peraltro, non è nemmeno la prima volta che la Regione siciliana impone uno stop forzato alle iniziative imprenditoriali verdi: già nel 2013 la Giunta Regionale aveva sospeso i procedimenti autorizzativi in corso, in attesa che l’Assessorato per l’energia elaborasse una proposta di aree non idonee. Tale deliberazione era poi stata annullata dal Giudice Amministrativo che aveva ammonito l’Amministrazione sulla illegittimità di consimili moratorie.

Tuttavia questa volta la decisione dell’Amministrazione siciliana ha lo sgradevole sapore della farsa, dato che, non più tardi di un mese e mezzo fa, sia gli uffici regionali sia l’Assessore dell’Energia dott.ssa Contrafatto avevano personalmente rassicurato l’Associazione circa la prosecuzione delle istruttorie in corso.

L’azione della Regione, inoltre, è stata adottata in spregio all’avvertimento del suo stesso Ufficio Legislativo e Legale che, con il recentissimo parere del 21 dicembre 2015, ha stigmatizzato l’illegittimità della moratoria perché in contrasto con la disciplina sia nazionale sia europea in materia di fonti rinnovabili, tanto da chiederne la disapplicazione agli uffici competenti.

AssoRinnovabili ha quindi inviato una lettera a tutti gli Enti competenti regionali in cui afferma che «pretende pertanto il ritiro immediato del Decreto in oggetto e il riavvio dei procedimenti autorizzativi. L’Associazione è pronta a reagire con tutti gli strumenti legali a sua disposizione per tutelare i legittimi interessi dei suoi Soci e avverte che i propri iscritti riterranno personalmente responsabili, per danno da ritardo, i dirigenti che dovessero ulteriormente rallentare il rilascio dei provvedimenti autorizzatori e non mancheranno di valutare ogni eventuale ulteriore responsabilità anche di natura penale».