Una situazione in cui la Regione Puglia ha espresso parere favorevole al tracciato definito per il passaggio del metanodotto e inviterà il Comune di Polignano a Mare a valutare l’opportunità di individuare il carrubeto mille-nario come piante «di rilevante importanza per età, di-mensione, significato scientifico, testimonianza storica» riconoscendo che il rilascio delle autorizzazioni paesag-gistiche resta di competenza del comune
Sulla vicenda del carrubo monumentale presente a Polignano a Mare (BA) e interessato dal progetto del metanodotto Snam abbiamo approfondito la vicenda, di particolare rilevanza ambientale in una delle città che è tra le più note mete turistiche pugliesi nazionali ed internazionali, ascoltando varie posizioni sul tema.
Abbiamo avuto modo di soffermarci su quanto scritto dal M5S nel quale si evidenziava come le responsabilità relative alla situazione in essere sono da attribuire all’amministrazione Vitto, amministrazione richiamata ai suoi compiti dalla stessa Regione, nella persona dell’assessore alla Pianificazione territoriale Anna Maria Curcuruto, che in data 12 febbraio 2016 ha predisposto un sopralluogo, sollecitato dall’interrogazione della consigliera Laricchia (M5S), sul sito oggetto di interesse.
Una situazione in cui la Regione Puglia ha espresso parere favorevole al tracciato definito per il passaggio del metanodotto e inviterà il Comune di Polignano a Mare a valutare l’opportunità di individuare il carrubeto mille-nario come piante «di rilevante importanza per età, di-mensione, significato scientifico, testimonianza storica» riconoscendo che il rilascio delle autorizzazioni paesag-gistiche resta di competenza del comune.
Il Sindaco Vitto, nella persona dell’assessore all’Urbanistica e alla pianificazione territoriale arch. Mariella Annese, dichiara, di contro, che l’amministrazione Vitto ha scritto missive all’ufficio di competenza della Regione Puglia chiedendo approfondimenti progettuali sull’opera, dichiara di aver sostenuto altri sopralluoghi sul sito risalenti a gennaio 2016 e di aver richiesto garanzie alla Snam sia in fase di realizzazione dell’opera, distanza di 3 m dalle due piante di carrubo più imponenti, sia in fase di post opera, con un monitoraggio costante volto a garantire la tutela dei luoghi.
Quello che sembrerebbe in fase di riordino è il futuro del sito, area privata nella quale il comune si riserva, di concerto con la proprietà, di predisporre tutti gli atti e i provvedimenti necessari, in particolare quelli di tutela paesaggistica e ambientale, finalizzati a porre un vincolo sul sito e il suo intorno avendo consapevolezza che si tratta di un patrimonio collettivo, anche ai sensi della legge 10 del 2013 di tutela delle piante monumentali.
Quello che si evince facendo una passeggiata in quei luoghi è certamente il contesto nel quale versa il sito, un contesto veramente pessimo, ormai circondato da insediamenti industriali con lo stesso carrubeto alterato da colate di cemento, che circondano e inglobano alcuni tronchi, realizzate in passato non si capisce a quale scopo, ma che sicuramente non hanno tenuto conto dell’importanza paesaggistica del luogo dove negli anni sono state eliminate sempre più piante che, di contro, meriterebbero una reale conservazione e valorizzazione da parte, in primis, del proprietario del terreno che ha mantenuto in uno stato pessimo tutto il circondario, incluse le piante, e che ora invece sembrerebbe favorevole all’apposizione del vincolo sulle aree.
Una situazione nella quale l’unico oggetto da tutelare sono le piante di particolare interesse paesaggistico e l’habitat che permette loro di vivere e verso il quale proseguiremo approfondimenti.