Ridurre i gli sprechi d’acqua con Enea e #salvalagoccia

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Prima di essere reimmesse nei vari bacini idrici, le acque reflue debbono essere depurate in quanto contengono spesso concentrazioni molto elevate di inquinanti quali ammoniaca, azoto e fosforo. Attraverso l’utilizzo di sonde, il sistema brevettato dall’Enea, consente un controllo automatizzato efficiente e a costi contenuti dei processi di completa rimozione dell’azoto

Parliamo ancora della Giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. In occasione di questo evento mondiale, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), ha presentato un innovativo sistema per la gestione automatizzata degli impianti di depurazione delle acque reflue che consente risparmi del 36% circa sui consumi energetici totali e del 15% sui costi di gestione, oltre a garantire una maggiore efficienza dei processi biologici di rimozione degli inquinanti.
Prima di essere reimmesse nei vari bacini idrici, le acque reflue debbono essere depurate in quanto contengono spesso concentrazioni molto elevate di inquinanti quali ammoniaca, azoto e fosforo. Attraverso l’utilizzo di sonde, il sistema brevettato dall’Enea, consente un controllo automatizzato efficiente e a costi contenuti dei processi di completa rimozione dell’azoto.
L’invenzione, messa a punto nel Centro Ricerche Enea di Bologna, si colloca nel più ampio contesto della ricerca di soluzioni per ridurre i consumi energetici e i relativi costi di smaltimento delle acque reflue. Secondo l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (Epa), il 3% dell’intero consumo di energia elettrica degli Stati Uniti è legato al trattamento delle acque reflue. In Italia, l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (Aeegsi) valuta in circa 7,5 miliardi di kWh/anno i consumi del servizio idrico integrato, circa il 2,3% dell’intero fabbisogno nazionale annuo di energia elettrica, con trend in aumento.
Luca Luccarini, il ricercatore Enea autore del brevetto, sottolinea: «I consumi di energia connessi alla gestione dei servizi idrici sono in continuo aumento. Per ridurre i consumi relativi alla depurazione è indispensabile migliorare l’efficienza delle apparecchiature, risultati più efficaci derivano dalla gestione ottimizzata dei processi di trattamento ed in particolare di aerazione dei reflui».
Ma si può andare anche oltre, trasformando l’impianto di depurazione in un sistema di produzione di energia.
Maurizio Coronidi, responsabile del Laboratorio tecnologie per la gestione integrata rifiuti, reflui e materie prime/seconde dell’Enea, evidenzia: «L’Enea è attiva da anni anche nella ricerca sulle nuove tecnologie per la produzione di energia dagli impianti di depurazione delle acque. È stata tra i primi in Italia a sostituire i processi depurativi aerobici delle acque reflue con processi anaerobici che, a seguito di una profonda revisione del ciclo di trattamento, immettono energia elettrica in rete».
In un’era in cui la parola «acqua» si lega indissolubilmente alla parola «scarsità» e questo a causa della crescita demografica e degli effetti dei cambiamenti climatici, in cui l’acqua dolce, accessibile e di buona qualità, risulta sempre di più una risorsa limitata e molto variabile, il passaggio ad una logica di economia circolare richiede di fissare l’attenzione su tutte le risorse potenzialmente recuperabili dai reflui, rappresentate in primis dall’acqua stessa, ma anche da tutto quello che è presente nell’acqua, i nutrienti (azoto e fosforo), da impiegare come fertilizzanti in agricoltura, ecc.
E in questa giornata in cui si celebra l’acqua prende il via la campagna #salvalagoccia lanciata da Green Cross, organizzazione nazionale del network Green Cross International avente come missione quella di aiutare ad assicurare un futuro equo, sostenibile e sicuro per tutti attraverso l’incoraggiamento del cambiamento dei valori e lo sviluppo di un nuovo senso di interdipendenza globale e responsabilità condivisa nelle relazioni umane con la natura.
Dalla conduttrice televisiva al campione olimpico del kayak, dallo chef stellato alla poetessa candidata al Nobel, fino allo scienziato che si batte per l’adozione delle tecnologie pulite, tutti si fanno testimonial di una campagna che vuole ricordare come ridurre il consumo di acqua e denunciarne gli sprechi è un obbligo che ognuno di noi ha nei confronti dell’umanità. E per ridurre gli sprechi di acqua dobbiamo cominciare a cambiare la nostra alimentazione scegliendo cibi a ridotta impronta idrica, verdura, frutta e legumi, e inventando ricette sostenibili da condividere sul web postando sui social con l’hashtag #salvalagoccia dove un contatore online calcolerà quanti comportamenti sostenibili si riusciranno a raggiungere.
Perché ridurre gli sprechi di acqua è un dovere morale condiviso.