Un programma finanziato dall’Asi e dall’Esa (Agenzia spaziale europea), che collega il blu del mare e arriva al nero dello spazio e viceversa, per il quale nel corso dell’evento in Asi è stato presentato lo studio di fattibilità, in previsione dello sviluppo operativo e commerciale
Identificare le rotte sicure per navi e mezzi marittimi, spostare merci e passeggeri in modo più sicuro, ecologico ed economico con una nuova strategia che si armonizzi con la navigazione del Mediterraneo. E con l’utilizzo, sempre più importante e fondamentale, dei satelliti.
È questo il tema di un convegno che si è svolto ieri presso la sede dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) a Tor Vergata (Roma), dove è stato presentato il Progetto Profumo (Preliminary assesment of Route Optimisation for Fuel Minimisation and safety of navigation).
Un programma finanziato dall’Asi e dall’Esa (Agenzia spaziale europea), che collega il blu del mare e arriva al nero dello spazio e viceversa, per il quale nel corso dell’evento in Asi è stato presentato lo studio di fattibilità, in previsione dello sviluppo operativo e commerciale.
«Questo progetto – ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston – rappresenta perfettamente la “grande sfida” della new economy spaziale, in cui il dato satellitare si integra in tutto ciò che preesiste, lo arricchisce, lo trasforma e lo rende un’opportunità nuova. Una sfida in cui il nostro paese può fare molto, perché sono in gioco soprattutto cultura, intelligenza e capacità di cogliere le opportunità. Abbiamo investito molto in questo settore: i ritorni sono ancora piccoli rispetto alle potenzialità che noi riteniamo siano grandi, ma siamo partiti e le prospettive sono importanti».
Parole cui hanno fatto eco quelle del sottosegretario alle Telecomunicazioni, Antonello Giacomelli, che ha preso parte ai lavori in rappresentanza dell’Esecutivo: «Confermo l’interesse del governo per il proseguimento del progetto, cioè la fase due – ha detto – che ha le ragioni del suo sostegno non solo in se stesso, ma anche perché rappresenta perfettamente la capacità di recuperare uno “sguardo di sistema” per il Paese».
Profumo, erede «naturale» di programmi come Sestante e Cosmemos, si basa sull’integrazione di dati satellitari di diversa provenienza (Osservazione della Terra, Gnss, meteo, telecomunicazioni) con una complessa architettura cooperativa di misurazioni a Terra e rilevazioni effettuate da sensori sulle navi. Un sistema che mira a fornire, in tempo reale, rotte «ottimali» alla navigazione nel Mare Nostrum, mettendo insieme componenti diverse per creare un sistema in grado di fornire dati sempre più dettagliati sul Mediterraneo. Con un duplice obiettivo: «la salvaguardia dell’ambiente, attraverso la riduzione dell’uso di carburante, e le emissioni dei gas effetto serra, e poi la sicurezza», spiega Bernardo Gozzini, a capo di Lamma, consorzio di servizi meteo oceanografici per la Protezione Civile, che ha fornito il supporto scientifico al progetto (assieme alla Université catholique de Louvain) realizzato come «prime contractor» con la Vitrociset.
Secondo i risultati dello studio, partito nel 2014 con finanziamenti Asi ed Esa (programma Artes 20 Iap), la diffusione del servizio di ottimizzazione delle rotte è in grado di creare valori economici significativi: «I risparmi di carburante sono misurabili all’interno di una forchetta tra l’1-2% e il 10% – spiega Enrico Barro di Votrociset, cui tra l’altro si deve il nome del progetto Profumo – significa per una flotta media risparmi nell’ordine di molti milioni di euro all’anno, un vero motore per sviluppare tutti gli altri servizi potenziali del programma».
«La giornata di oggi – ha aggiunto il direttore generale di Vitrociset, Paolo Solferino – non segna la fine di una attività, ma il suo inizio: abbiamo verificato che il servizio è concretamente possibile e che c’è un interesse del mercato. Ora dobbiamo passare dallo studio di fattibilità alla fase realizzativa, per navigare meglio, in acque meno agitate, con più sicurezza e consumando meno carburante».