Pubblicato da Stop Ttip Italia in 17 Paesi europei il rapporto «Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea» redatto da Friends of the Earth Europe in collaborazione con l’associazione Fairwatch. Scaricabile in esclusiva dalle pagine del sito di Stop Ttip Italia
Il controverso accordo commerciale Ttip in fase di negoziazione tra l’Ue e gli Stati Uniti potrebbe portare al disastro l’agricoltura europea. È la conclusione del nuovo rapporto «Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea» redatto da Friends of the Earth Europe e pubblicato in Italia in collaborazione con l’associazione Fairwatch. Il rapporto analizza tutti gli studi più recenti di impatto economico del Trattato di partenariato transatlantico Ttip sul settore agroalimentare europeo, e rivela come il Ttip possa rappresentare per esso una vera e propria minaccia. Il Ttip aumenterà le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese Usa fino a 4 miliardi di euro, mentre avrà pochi benefici e per pochissimi grandi produttori europei, la maggior parte del settore industriale.
Lo studio, lanciato il 28 aprile, mostra come mentre il contributo dell’agricoltura al Pil europeo potrebbe diminuire dello 0,8%, con conseguente perdita di posti di lavoro, quello statunitense aumenterebbe dell’1,9%. Una vera e propria ristrutturazione del mercato che avrebbe effetti anche sulla gestione del territorio e sulle caratteristiche del tessuto produttivo agricolo europeo e italiano.
«Si prevede, infatti, che il Ttip porterà molti agricoltori in tutta l’Ue a confrontarsi con una maggiore concorrenza e prezzi più bassi da parte dei competitor Usa – spiega la coordinatrice del rapporto per l’Italia Monica Di Sisto di Fairwatch, tra i portavoce della Campagna Stop Ttip in Italia – minacciando le aziende agricole di tutta Europa, oltre ad avere un impatto negativo sulle aree rurali e sugli interessi dei consumatori».
Per questo la Campagna Stop Ttip Italia sarà in piazza a Roma il 7 Maggio a partire dalle 14 (Concentramento Piazza della Repubblica) con una forte rappresentanza di associazioni di produttori, dei lavoratoti dei settori potenzialmente colpiti, e di consumatori, e organizzerà in città un «Free Ttip Market» dove sarà possibile assaggiare e acquistare il buon cibo tipico del nostro Paese, e parlare con i produttori dei rischi del Ttip.
Mute Schimpf, responsabile delle ricerche sull’agrifood di Friends of the Earth Europe, spiega: «La nostra preoccupazione concreta è che l’agricoltura europea, nelle dinamiche negoziali, venga sacrificata per chiudere l’accordo Ttip a tutti i costi. Il rapporto rivela anche che le lobby agroindustriali, sia negli Stati Uniti sia in Europa, stanno spingendo per un maggiore accesso ai rispettivi mercati agricoli».
Gli Stati Uniti, in particolare, mirano ad abbattere gli standard di sicurezza alimentari e di benessere degli animali in genere superiori in Europa.
«Tuttavia, anche se si mantenessero gli standard in vigore nell’Ue, l’aumento delle importazioni dagli Stati Uniti inonderà i mercati europei, garantendo enormi opportunità di esportazione e di profitti per le aziende alimentari e gli allevamenti Usa a scapito di quelli europei, e facendo diventare per questi ultimi assolutamente antieconomico rispettare le regole in vigore».
Alcune previsioni di settore
Dop
Il danno commerciale previsto con il Ttip potrà essere compensato dalla difesa delle nostre Dop? Sembrerebbe proprio di no. Al di là della chiara opposizione statunitense a ogni tipo di risultato ambizioso in questo settore, la lista proposta di prodotti Dop e Doc da tutelare (poco più di 200 su quasi 1.500 protette dall’Unione europea, di cui 41 italiane su 269 riconosciute dal nostro ministero delle Politiche Agricole e Forestali e attive) non solo è insufficiente, ma prevede che la maggior parte dei prodotti «italian sounding» già sul mercato Usa non possano venire ritirati e che anzi, per il principio della reciprocità commerciale, circolino tranquillamente in Europa come mai è potuto succedere fino ad oggi.
Carni
Tutti gli studi analizzati prevedono che, se le tariffe dell’Ue saranno eliminate come previsto, ci saranno aumenti significativi delle importazioni di carne bovina statunitense verso l’Europa, che varranno fino a $ 3,20 miliardi. Gli allevamenti di manzo europei che producono carne di alta qualità, sono considerati particolarmente a rischio.
Latte e latticini
In questo settore le esportazioni Usa si prevede che aumentino fino a 5,4 miliardi di dollari in più, mentre quelle europee al massimo di 3,7 miliardi di dollari. Per tutti i produttori di latte europei si verificherà una ulteriore caduta dei prezzi interni.
Pollame
Al momento c’è molto poco commercio di prodotti avicoli o uova tra Stati Uniti e Ue, ma i gruppi di pressione degli Stati Uniti vogliono usare il Ttip per aprire il mercato Ue abbattendone gli standard di sicurezza alimentare.
Suini
La produzione di carne di maiale europea è il doppio di quella degli Stati Uniti, e ha regole più severe sul benessere degli animali. Il vero nodo è la ractopamina: tra il 60% e l’80% dei suini negli Usa è trattato con questo ormone vietato da noi perché danneggia il sistema endocrino umano. Gruppi di pressione degli Stati Uniti stanno premendo per l’eliminazione di questo, oltre che per la completa eliminazione delle tariffe.