No agli inceneritori, sì alla vita

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È l’obiettivo della manifestazione nazionale del 14 maggio a Firenze. Le alternative all’inceneritore ci sono e sono ormai affermate anche per gestire la quota residua dei rifiuti in grado di recuperare ancora preziosi materiali riducendo al minimo e stabilizzando il flusso da inviare a discariche che sarebbe molto meno pericoloso di quello che verrebbe fuori, in termini di scorie e ceneri, dall’inceneritore

inceneritoriSi terrà il 14 maggio la manifestazione nazionale «Fermiamo gli inceneritori – Difendiamo il territorio e la salute», manifestazione organizzata da Mamme No Inceneritore, Zero Waste Italy, Assemblea per la Piana contro la nocività.
L’evento punta il dito contro l’inceneritore alle porte di Firenze in quel di Case Passerini a Sesto Fiorentino.
Quello che avviene a Firenze, afferma Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe e di Zero Waste Italy e Vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, rappresenta ormai da tempo una sorta di «Stalingrado» nella quale le truppe super pagate dell’incenerimento e dell’industria sporca si giocano una partita decisiva per rilanciare le sorti di una tecnologia morente ma ben lungi da essere abbandonata da lobby voraci ed aggressive con l’ambiente, con la salute, con la democrazia.
L’impianto di Case Passerini è stato imposto nelle procedure autorizzative in disprezzo della partecipazione pubblica, della salute, della credibilità delle alternative che anche in Toscana stanno accerchiando Firenze e se l’inceneritore dovesse essere realizzato sarebbe uno spregio a tutta la storia di Firenze ed uno scacco matto alla vivibilità della piana compresa tra Firenze, Prato e Pistoia.
Anche Paul Connett, scienziato statunitense e Professore di chimica e tossicologia presso la St. Lawrence University, tra i fondatori della strategia Rifiuti Zero a livello mondiale, ha promosso un appello internazionale a partecipare alla manifestazione del 14 maggio a Firenze, appello a cui hanno risposto molti gruppi dagli Stati Uniti d’America, dal Regno Unito, dalla Francia, dalla Slovenia, dalla Spagna, dalla Bulgaria, dall’Australia, dalle Filippine.
Perché la terra appartiene all’intera umanità e non ai «politici piccoli piccoli», prosegue Rossano Ercolini, che hanno fatto di tutto per evitare un confronto minimo scappando sempre di fronte alle richieste avanzate da Zero Waste Italy e dalle valorosissime Mamme No Inceneritore di un faccia a faccia che costringesse tutti a fare i conti con la possibilità di fare a meno di un impianto inutile dannoso e costosissimo visto le concrete esperienze di città, e non solo la «piccola» Capannori ma città come l’intera provincia di Treviso, di Salerno, di Trento, di Lubiana, di San Francisco e perfino di Los Angeles, che sanno gestire i propri materiali di scarto in modo avanzato, civile e partecipato senza ricorrere all’incenerimento.
Le alternative all’inceneritore ci sono e sono ormai affermate anche per gestire la quota residua dei rifiuti in grado di recuperare ancora preziosi materiali riducendo al minimo e stabilizzando il flusso da inviare a discariche che sarebbe molto meno pericoloso di quello che verrebbe fuori, in termini di scorie e ceneri, dall’inceneritore.
Queste alternative costano non più del 30% della enorme somma che presa direttamente dalle tasche dei cittadini servirà a finanziare l’inceneritore che servirà ad arricchire pochi e a mettere a rischio la salute e i territori dell’intera comunità.
Ed è per tutte queste motivazioni che è necessario che a Firenze ci sia molta gente proveniente da tutta Italia e dal mondo intero, comunità che combattano per il rispetto della propria salute, per la sostenibilità dei propri territori a favore del futuro.
Un manifestazione che porta con sé anche il rilancio dell’approvazione della Legge Rifiuti Zero, la pretesa di un piano nazionale del riciclo, l’imposizione di una graduale strategia d’uscita dall’incenerimento anche per territori vessati da tali impianti (Montale, Scarlino, Massafra, Borgo Tressanti, Torino, Parma, Modena, Forlì, Brescia, ecc.) e senza dimenticare i cementifici che bruciano il Combustibile Solido Secondario.
E allora al grido di #unvisifafare, contro tutte le «terre dei fuochi» ed il «partito trasversale della devastazione» perché nessun rischio per la salute umana o ambientale è accettabile, alla manifestazione del 14 maggio a Firenze gli organizzatori puntano a liberare l’Italia da:
– inceneritori già esistenti che devono essere dismessi al più presto;
– nuovi inceneritori previsti in tutta Italia dall’attuale governo;
– nuovo grande inceneritore che vorrebbero costruire a Firenze nei prossimi mesi;
– articolo 35 dello Sblocca Italia che incentiva l’incenerimento e la devastazione dei territori in tutto il Paese;
– grandi opere nocive e inutili sponsorizzate da una politica che sceglie di ignorare i cittadini e che sacrifica il territorio, la salute e i beni comuni a partire dall’acqua, al profitto di pochi.

La manifestazione verrà ripresa in diretta attraverso i social di Zero Waste Italy.
Si aderisce alla manifestazione inviando un’email