A livello internazionale ci si limita a constatare gli aumenti globali della temperatura, ad ipotizzare i guasti che verranno (e in parte stanno già avvenendo) ma non si impongono interventi, come è avvenuto per l’ennesima volta al G7 che si è tenuto in Giappone. Unico entusiasta il nostro ministro Galletti
Ma perché ci devono prendere in giro sull’ambiente? Perché a livello internazionale ci si limita a constatare gli aumenti globali della temperatura, ad ipotizzare i guasti che verranno (e in parte stanno già avvenendo) ma non si impongono interventi?
È questa la sensazione che si coglie all’indomani della conclusione del G7 giapponese di Toyama.
Forse il nostro ministro Gian Luca Galletti, nel vuoto cosmico del documento conclusivo di questo summit, riesce ad essere positivo: «Questa intesa segna la volontà di questi Paesi di dare concretezza al grande accordo della Cop21 di Parigi: cioè di trasformare quegli impegni in atti concreti. Che un indirizzo del genere venga dai partecipanti a questo tavolo è un segnale fortissimo per le imprese, l’economia, il sociale».
Complimenti! Meno male che dopo sei mesi da Parigi i signori abbiano confermato gli impegni. Anche se definirli impegni significa proprio essere ottimisti…
Galletti poi ci spiega che «quando parliamo di cambiamenti climatici non parliamo solo di ambiente, ma di tutti i settori dell’attività sociale».
Altra perla di questo summit è aver scoperto la città. Infatti c’è stata una sessione dedicata al ruolo delle città nei cambiamenti climatici. La sessione era stata convocata con l’obiettivo di condividere esperienze e buone pratiche… Insomma una rimpatriata visto che di città e di Agenda 21 se ne parla da… Rio del 1992.
Il comunicato finale è, in pratica, come scrive su FB Vincenzo Ferrara, una pura enunciazione di «progetti, programmi, misure, azioni e attività concrete su tutte le tematiche trattate nelle ormai inutili riunioni dei G7, tematiche che riguardano: lo sviluppo sostenibile, l’uso efficiente delle risorse, la lotta ai cambiamenti climatici, la protezione della biodiversità, l’inquinamento marino, la regolamentazione per gestione dei composti chimici tossici e il ruolo delle aree urbane. L’attachment finale, al documento dei G7, che vorrebbe dimostrare gli esempi di azione che si stanno attuando per lo sviluppo sostenibile, l’uso efficiente delle risorse, la lotta ai cambiamenti climatici, ecc. ecc., è la ciliegina finale sulla torta del nulla cosmico».
E questo è il documento in pdf. Buona lettura.