Un evento di preparazione alla conferenza Greening the Islands, evento internazionale promosso da The Green Consulting Group, che mira a stimolare il lavoro collettivo intorno ai temi dell’energia, dell’acqua e della mobilità nelle isole minori e nelle località remote, che si terrà in ottobre nell’Egeo e che ha visto l’avvio, da parte di Greening the Islands e Ancim, di una raccolta dati sulle isole minori italiane per uno studio volto ad individuare gli interventi prioritari per la sostenibilità ambientale nell’arco del prossimo decennio
La sostenibilità ambientale nelle isole italiane è il tema centrale di «Greening the Islands Italia», la prima conferenza nazionale che vedrà per la prima volta riuniti sindaci dei comuni isolani, rappresentanti di governo, delle regioni e dell’Unione europea (Ue).
L’evento, organizzato in collaborazione con l’Associazione nazionale dei comuni delle isole minori (Ancim), si terrà a La Maddalena il 27 e 28 maggio.
Tema principale dell’incontro sarà l’affrontare l’annosa problematica riguardante il tema dei cambiamenti climatici e di come questi siano maggiormente risentiti in contesti quali le isole. E affrontare queste questioni significa combattere due battaglie, la prima che consiste nell’adozione di investimenti ecosostenibili che contengano le emissioni e salvaguardino il delicato ambiente isolano andando a creare i presupposti per cui queste aree si rendano autonome sotto il profilo idrico ed energetico; la seconda, più «moderna», che vede le isole terre di accoglienza di onde migratorie spostate dalle guerre e dagli effetti del cambiamento climatico in atto. Onde di profughi bisognosi di ogni cosa che appesantiscono il già delicato equilibrio locale e le disponibilità di acqua ed energia, cibo, farmaci, ecc., problema globale che per essere affrontato, nell’intento di trovare soluzioni condivise, necessita la pianificazione e la cooperazione nazionale ed internazionale.
Di questo si parlerà al «Greening the Islands Italia» evento che punta l’attenzione sull’implementazione di iniziative per la sostenibilità ambientale e la condivisione delle soluzioni tecnologiche più innovative, anche alla luce delle linee guida europee e del quadro internazionale emerso dalla Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico.
L’appuntamento di La Maddalena, occasione per conoscere e discutere le esigenze e i programmi di rilancio dei comuni isolani, ponendo l’accento anche sull’importante patrimonio culturale delle isole del Mediterraneo, si propone di individuare, per i settori della produzione di energia elettrica, dell’acqua, dei rifiuti e della mobilità elettrica, le problematiche e le opportunità poste dal quadro normativo attuale e di discuterne con i referenti di governo e della Ue, valorizzando il ruolo propositivo delle amministrazioni locali.
Un evento di preparazione alla conferenza Greening the Islands, evento internazionale promosso da The Green Consulting Group, che mira a stimolare il lavoro collettivo intorno ai temi dell’energia, dell’acqua e della mobilità nelle isole minori e nelle località remote, che si terrà in ottobre nell’Egeo e che ha visto l’avvio, da parte di Greening the Islands e Ancim, di una raccolta dati sulle isole minori italiane per uno studio volto ad individuare gli interventi prioritari per la sostenibilità ambientale nell’arco del prossimo decennio.
Un’indagine che riflette un’esperienza precedente avviata nel 2015 per le isole della Sicilia e che portò all’investimento di circa 230 milioni di euro nei settori dell’energia, dell’acqua, dei rifiuti e della mobilità elettrica.
Una Conferenza che mette al centro del dibattito un nuovo modello di sviluppo per le isole minori e che arriva alla vigilia della convocazione della commissione Ambiente del Senato della Repubblica italiana dell’Associazione nazionale sanità piccole isole (Anspi) nella quale venne affrontato il delicato aspetto sanitario nelle isole minori.
Uno scenario critico quello sanitario che si apre alla luce del profondo processo di riorganizzazione del sistema e che orienta con decisione verso la necessità di passare dalla fase dell’analisi a quella della programmazione e progettazione specifica.
Un’offerta di salute che in queste realtà, per quanto complesse ed eterogenee, risulta non idonea rispetto alle necessità complessive, con conseguente rischio di discriminazione delle popolazioni nella fruizione di appropriati livelli di assistenza.
E a questo si aggiunge un ulteriore elemento di complessità rappresentato dal fatto che su alcune isole insistono strutture penitenziarie con punti di debolezza nel sistema che vanno dalla difficoltà a garantire i percorsi di risposta all’emergenza alla difficoltà di accedere a cure specialistiche, dalla ridefinizione dei livelli dei piccoli ospedali e dei relativi punti nascita alla difficoltà di attivare risposte territoriali ai pazienti cronici ed ai terminali.
Ma nelle isole minori esistono anche altri elementi di criticità ad esempio legati all’istruzione e alla carenza di strutture di formazione come anche problematiche legate alla quasi totale assenza di realtà che permettano uno sviluppo economico locale tale che ci sia crescita e stimolo nell’animare luoghi che rischiano di rimanere solo luoghi visitati da immigrati e turisti.
Perché le Info «smart islands», così come chiamate dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) che ha realizzato un intervento pilota nell’arcipelago delle Isole Egadi, la cui strategia si basa sulle esigenze e sulle regole di una piccola comunità che si trova ad affrontare le problematiche e le «pressioni» tipiche delle isole minori mediterranee prese d’assalto solo per pochi mesi all’anno, sono molto di più che turismo sostenibile, sole e mare, beni culturali, tradizioni e paesaggio, sono scrigni di biodiversità da preservare garantendo, in primis, alla gente che li anima una vita sicura e dignitosa.