Pesca illegale, prima piaga per i nostri mari

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Illeciti che si concentrano principalmente nelle regioni del Sud con una percentuale pari al 52,4% in quelle regioni «a tradizionale presenza mafiosa», ossia Campania, Sicilia, Calabria e Puglia

È salpata il 18 giugno da Genova, Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente che anche quest’estate spiega le vele.
E non è un caso che quest’anno il viaggio di Goletta sia partito da Genova dove a distanza di due mesi dall’incidente dell’oleodotto, ancora non si conoscono i danni provocati dalla fuoruscita di petrolio, né tanto meno sono stati resi noti i risultati della caratterizzazione necessaria e propedeutica per poter bonificare l’area.
Un problema importante quello del rischio di sversamenti di greggio nel Mediterraneo, una questione delicata che Legambiente auspicherebbe venga orientata subito procedendo a verificare a livello nazionale sulle effettive condizioni degli impianti petroliferi presenti lungo la Penisola e sui relativi piani di intervento antinquinamento.
Goletta Verde è da 30 anni nei nostri mari, fedele al suo lavoro di analisi della qualità delle acque, di denuncia dell’inquinamento e della scarsa e inefficiente depurazione dei reflui, delle speculazioni edilizie e degli ecomostri e della cattiva gestione delle coste italiane e avendo come fine quello di proteggere il mare e le coste dalle illegalità di ogni sorta valorizzando, invece, il patrimonio unico del Paese.
Un’edizione quella di Goletta Verde che quest’anno è realizzata grazie al sostegno del Consorzio obbligatorio oli usati (Coou), consorzio che da 32 anni garantisce la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale, e che partendo da Genova farà il giro di tutto lo stivale arrivando a Grado, ultima tappa del viaggio che verrà toccata a Ferragosto.
Un viaggio che è cominciato con la presentazione dei dati del dossier «Mare Monstrum» di Legambiente, dati che dimostrano quanto sia critica la situazione del «mare illegale». Quello che viene fuori dal dossier è molto grave e segnala come i reati ai danni del nostro mare segnalati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, nel corso del 2015, siano cresciuti del 27%. Le infrazioni risultano ben 2,5 per ogni chilometro di costa del Belpaese e sale anche il numero delle persone denunciate, che passano da 18.109 a 19.614, mentre flette, seppur di poco il dato dei sequestri, che risultano essere 4.680 a fronte dei 4.777 del 2014.
Una questione molto pericolosa è quella che riguarda la pesca illegale, con 6.810 reati accertati, seguita dalle infrazioni relative alla cattiva depurazione e agli scarichi selvaggi.
Alto è pure il numero delle infrazioni legate al ciclo del cemento, 4.482, dove domina la fattispecie dell’abusivismo edilizio costiero con ecomostri, grandi alberghi o villaggi in riva al mare che rappresentano appieno la devastazione illegale e impunita dell’abusivismo edilizio.
Illeciti che si concentrano principalmente nel Sud Italia con una percentuale pari al 52,4% in quelle regioni «a tradizionale presenza mafiosa», ossia Campania, Sicilia, Calabria e Puglia.
Rossella Muroni, presidente di Legambiente, ha dichiarato: «Approvare al più presto la legge sugli abbattimenti degli ecomostri, che giace in Parlamento dal 2012, è una priorità per il nostro Paese. Abbiamo vinto tante battaglie contro gli oltraggi al nostro prezioso patrimonio ambientale, a partire dalla nuova legge sugli ecoreati, ma molto resta ancora da fare sia contro il cemento e gli abusi edilizi che rovinano irreparabilmente la bellezza delle nostre coste, sia contro le trivellazioni e le ricerche petrolifere che danneggiano e mettono a repentaglio l’ecosistema marino, contro gli scarichi e le sostanze inquinanti che in mare vengono sversate ogni giorno e contro il marine litter la cui presenza è, purtroppo, sempre più forte nei mari e sulle spiagge».
E nel viaggio di Goletta Verde anche i cittadini e i turisti avranno un compito importante segnalando situazioni anomale foriere di inquinamento delle acque (chiazze, tubi di scarico, sversamenti, ecc) che verranno denunciate alle autorità competenti.