Piccoli «germi» per un modello economico che in molti respingono e che invece significa anche riscoperta di piccole produzioni locali, maggiore sobrietà nei consumi per poter godere di altri valori aggiunti come un ritrovato rapporto uomo-natura
Quasi una trentina di partecipanti nel 2013 e quest’anno per la seconda edizione si punta a bissare il successo: a Giovinazzo presso la Casa Fra’ Camillo Campanella del seminario dei frati Cappuccini si organizza «la Scuola estiva di Decrescita» dal 7 all’11 settembre, per chi è interessato a capire come si può vivere bene riducendo i propri consumi.
«La nostra è una scuola particolare – spiega l’organizzatore Nello De Padova – chi partecipa è invitato a rimanere per quattro giorni insieme a noi, a sentire e condividere percorsi in un clima di massima convivialità. Puntiamo a coinvolgere piccoli numeri, “germi” che possano dar frutti nel tempo. Anche la sede della scuola ha un significato: nel 2011 ho conosciuto frate Antonio Imperato che ha subito creduto nel progetto, tanto da metterci a disposizione la struttura, nel 2013 e nuovamente quest’anno. Ecco, diciamo, che il modello francescano è per noi uno stile di vita che sentiamo molto nostro».
Piccoli «germi» per un modello economico che in molti respingono e che invece significa anche riscoperta di piccole produzioni locali, maggiore sobrietà nei consumi per poter godere di altri valori aggiunti come un ritrovato rapporto uomo-natura.
«Nella società contemporanea vale molto di più il paradigma “compro dunque sono” – sottolinea De Padova – ecco noi cerchiamo di dimostrare che non è così, che un’economia alternativa è possibile».
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