Il Centro spaziale di Matera di e-Geos, è una delle tre stazioni del Segmento principale di Terra del programma Copernicus. Il servizio, operativo 24 ore su 24 e per 365 giorni l’anno, ha una capacità produttiva dedicata alle situazioni di crisi (alluvioni, terremoti, incendi, disastri tecnologici). Copernicus è, ad oggi, il più ambizioso progetto mai realizzato nel campo dell’osservazione e monitoraggio della Terra
Il forte sisma che ha colpito nei giorni scorsi le regioni del centro Italia, come tutti i fenomeni sismici di rilievo ha rilasciato gravi e tragiche ferite in superficie che purtroppo ben conosciamo, e anche rilevanti danni geologici. Le conferme, anche se può sembrare un paradosso, non arrivano dalla Terra ma dallo spazio, a migliaia di chilometri dalla Terra, e dai sofisticati strumenti dei satelliti.
Il suolo sceso di 20 centimetri agli occhi del satellite giapponese
Nei pressi di Accumoli, epicentro del sisma, il suolo si è abbassato di 20 centimetri per azione del terremoto del 24 agosto scorso. Lo indicano le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), dall’Istituto Irea del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli, e dal Dipartimento della Protezione civile.
Il terremoto ha provocato una deformazione a forma di «cucchiaio», una depressione del suolo in corrispondenza della faglia, che si trova tra 4 e 10 chilometri di profondità nella zona compresa tra Amatrice e Norcia.
Le immagini della faglia sono state acquisite dal satellite giapponese Alos 2 (Advanced Land Observing Satellite-2), lanciato nel 2014 e in grado di funzionare sia nell’ottico che con il radar. I movimenti del suolo invece, sono stati misurati con la tecnica dell’interferometria differenziale, che consiste nel confrontare immagini radar acquisite prima e dopo il sisma in modo da rilevare le differenze, che corrispondono alle deformazioni.
Il supporto dei satelliti, così come per altri gravi fenomeni sismici degli anni passati, si è rivelato certamente utile soprattutto nell’ambito dei soccorsi, per i quali sono pienamente operativi i satelliti della rete europea Copernicus, e la società e-Geos, costituita da Telespazio (LeonardoFinmeccanica/Thales) e dall’Agenzia spaziale italiana.
E-Geos: dai centri di Matera e Roma, in azione per i soccorsi
e-Geos è impegnata in prima fila nell’ambito di Copernicus, programma coordinato e gestito dalla Commissione europea per dotare l’Europa di una propria capacità di Osservazione della Terra.
Nei suoi centri operativi di Roma e Matera a supporto delle Istituzioni italiane e della Protezione civile nella gestione dell’emergenza causata dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale, e-Geos è al lavoro per la produzione di mappe e dati di dettaglio delle zone colpite dal sisma, utilizzando tutte le tecnologie disponibili, aeree e satellitari. Le immagini potranno fornire informazioni sui danni, utili all’attività delle forze impegnate nei soccorsi.
Parte integrante dei dati satellitari utilizzati nell’ambito di Copernicus, è anche la costellazione satellitare Cosmo-SkyMed, realizzati da Thales Alenia Space in un programma dell’Agenzia spaziale italiana, le cui immagini sono state usate con importanti risultati per il supporto dei soccorsi in precedenti eventi naturali, come il terremoto dell’Aquila nel 2009 e di Haiti nel 2010, il tifone Haiyan che ha devastato le Filippine nel 2013 e in altre situazioni dove la tecnologia radar garantisce immagini anche di notte e con cielo nuvoloso.
Importanti per lo «scandaglio» interferometrico delle aree colpite anche i contributi del satellite «Sentinel 1» dell’Esa (Agenzia spaziale europea); studieranno da lassù, nello spazio, come si propaga la faglia per poi permettere di realizzare mappe per comprendere meglio la situazione per gestire al meglio le emergenze.
Servizi operativi 24 ore su 24
Il Centro spaziale di Matera di e-Geos, è una delle tre stazioni del Segmento principale di Terra del programma Copernicus. La società fornisce alla Commissione europea informazioni geospaziali e mappe satellitari delle aree colpite da emergenze, consentendo la disponibilità alle protezioni civili e alle autorità competenti dei Paesi dell’Unione, e alle Organizzazioni umanitarie internazionali, dei dati necessari alla gestione di eventi catastrofici.
Il servizio, operativo 24 ore su 24 e per 365 giorni l’anno, ha una capacità produttiva dedicata alle situazioni di crisi (alluvioni, terremoti, incendi, disastri tecnologici). Copernicus è, ad oggi, il più ambizioso progetto mai realizzato nel campo dell’osservazione e monitoraggio della Terra, fornendo informazioni accurate, tempestive e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per garantire la sicurezza civile, anche attraverso la gestione delle emergenze.