Rimettere a posto il mare…

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La Direttiva Quadro sulla strategia per l’ambiente marino richiede agli Stati Membri di mettere in atto le misure necessarie per il conseguimento e/o il mantenimento del Buono stato ambientale dell’ambiente marino entro il 2020. Il Programma di Misure della Strategia Marina è strutturato in quattro sezioni, secondo l’impostazione richiesta dalla Commissione europea

È stata avviata la consultazione pubblica sul Programma di misure della strategia marina, ai sensi dell’art.16 del D. Lvo 190/2010, di recepimento della Direttiva Quadro 2008/56/CE, una consultazione che avrà la durata di 30 giorni e terminerà il 30 ottobre.
La Direttiva Quadro sulla strategia per l’ambiente marino richiede agli Stati Membri di mettere in atto le misure necessarie per il conseguimento e/o il mantenimento del Buono stato ambientale dell’ambiente marino entro il 2020. Per raggiungere questo obiettivo gli Stati Membri devono sviluppare e attuare delle «strategie marine» con lo scopo di proteggere e preservare l’ambiente marino, prevenirne il degrado o, dove possibile, procedere al ripristino degli ecosistemi marini nelle aree in cui abbiano subito impatti.
La Direttiva segue un ciclo di attuazione di sei anni, al termine del quale la Strategia delineata è sottoposta a valutazione ed eventuale aggiornamento. L’Italia ha ritenuto di attuare un’unica Strategia per le tre sottoregioni marine di sua pertinenza; il Mediterraneo occidentale, il mar Ionio e il Mediterraneo centrale, il mar Adriatico. L’ambito di applicazione sono le acque marine su cui lo Stato Membro ha giurisdizione e include perciò, oltre alle acque territoriali fino alle 12 mn, anche la Zona di Protezione ecologica che ricade nella sottoregione Mediterraneo occidentale.
La Strategia marina, basata quindi su un processo iterativo, è strutturata in due fasi consecutive dove la prima fase, individuata dalla Direttiva come «fase di preparazione», si compone di una:
– elaborazione di una Valutazione iniziale
– determinazione del Buono Stato Ambientale e definizione dei Traguardi ambientali
– predisposizione e avvio dei Programmi di monitoraggio e individuazione degli indicatori ambientali.
La seconda fase corrisponde all’identificazione dei Programmi di misure ed è delineata nelle due tappe:
– elaborazione di Programmi di misure entro il 2015
– avvio dei Programmi di misure entro il 2016.

Il Programma di misure della Strategia Marina è strutturato in quattro sezioni, secondo l’impostazione richiesta dalla Commissione europea. Le prime tre sezioni riguardano la descrizione del processo di predisposizione del Programma e la ricognizione del quadro normativo esistente; la quarta, invece, costituisce l’elemento innovativo, la cui rilevanza richiede la raccolta di osservazioni da parte dei soggetti interessati:
– General Overview: quadro complessivo dell’iter seguito nell’elaborazione del Programma di misure, che basandosi sugli esiti dell’analisi del quadro delle misure esistenti in funzione del raggiungimento dei traguardi ambientali per Descrittore, laddove necessario, arriva alla proposta delle nuove misure.
– WFD measures: schema delle misure dei Piani di gestione dei bacini idrografici che contribuiscono al raggiungimento dei traguardi ambientali della Strategia marina.
– Existing measures: inventario delle misure esistenti per Descrittore, che contribuiscono al raggiungimento dei traguardi ambientali della Strategia marina.
– New measures: proposte di nuove misure laddove l’analisi del quadro delle misure esistenti è stato ritenuto inadeguato al raggiungimento previsionale del target entro il 2020.

Le nuove misure si riferiscono a sei target riguardanti i seguenti descrittori:
Descrittore 1 – Biodiversità
Descrittore 2 – Specie aliene invasive
Descrittore 6 – Integrità del fondo marino
Descrittore 10 – Rifiuti marini
Ognuno può inviare osservazioni o commenti sul Programma di Misure in consultazione all’indirizzo di posta elettronica: sm.consultazione2016@isprambiente.it.
Perché il mare è di tutti e la sua tutela passa da un interesse comune e condiviso.
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