Perù, un piano distruggerà i Matsés

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foto di Diego Perez ©
Sierra del Divisor
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Un «master plan» per aprire la terra delle tribù incontattate alle compagnie petrolifere. «Molti Matsés contattati si sono detti contrari alle prospezioni petrolifere nel loro territorio e a qualunque tentativo di contattare i loro vicini isolati»

Survival International ha appreso che il governo peruviano sta elaborando un «Master Plan» che potrebbe aprire le porte a prospezioni petrolifere su vasta scala all’interno di un parco nazionale di recente costituzione, minacciando le vite e le terre di diverse tribù incontattate.
L’area, nota come Sierra del Divisor, si trova nella regione di frontiera dell’Amazzonia incontattata, a cavallo tra Perù e Brasile, ed è abitata dalla più alta concentrazione di tribù incontattate del pianeta.
L’Agenzia peruviana per i Parchi nazionali, la Sernanp, sta preparando un piano che potrebbe permettere alle compagnie petrolifere di entrare nel parco. Sembra inoltre che il nuovo governo voglia modificare la legge esistente per facilitare ulteriormente l’apertura dei parchi nazionali alle attività estrattive di petrolio e gas.
Il Parco nazionale Sierra del Divisor è stato creato nel 2015 per proteggere la regione. Il nuovo piano potrebbe spazzare via gli Indiani incontattati che vivono nell’area, e che non sono stati tutti riconosciuti ufficialmente dalle autorità del paese.
«Il petrolio distruggerà le sorgenti dei nostri fiumi. Cosa succederà ai pesci? Che cosa berranno gli animali?», ha dichiarato una donna matsés.
Di fronte alla dura opposizione della tribù, nel 2016 la compagnia petrolifera canadese Pacific E&P ha reciso il suo contratto per la prospezione di petrolio nel territorio dei Matsés contattati, nei pressi dell’area.

«La Sierra del Divisor è un ambiente unico ad alta biodiversità, abitato da molti popoli tribali incontattati».
Tuttavia, la compagnia non ha ancora rinunciato a un secondo contratto che le permetterebbe di lavorare nella Sierra del Divisor, dove vivono comunità di Matsés ancora incontattate.
Nel 2012 ha condotto la prima fase di ricerche, contro cui sia i Matsés che Survival International hanno protestato.
I membri incontattati, i più vulnerabili della tribù, sono ancora in pericolo e non sono nella posizione di poter dare o negare il proprio consenso al progetto. L’ambiente da cui dipendono e che gestiscono da millenni potrebbe essere distrutto.
Il processo di prospezione comporta migliaia di esplosioni sotterranee lungo centinaia di linee sismiche tracciate nella foresta.
Le tribù incontattate sono i popoli più vulnerabili del pianeta. Se le loro terre non saranno protette, tutte le tribù incontattate rischiano la catastrofe.
Survival e le organizzazioni indigene Aidesep, Orpio e Orau sollecitano il nuovo governo peruviano a ripensarci.
«Lottare per i diritti territoriali delle tribù incontattate è anche nell’interesse di tutti noi, perché le prove dimostrano che i territori indigeni sono la migliore barriera alla deforestazione – ha dichiarato oggi il Direttore Generale di Survival, Stephen Corry -. Survival sta facendo tutto il possibile per rendere le loro terre sicure».