Milioni di persone in tutto il mondo hanno sostenuto la campagna di Greenpeace per la protezione dell’Artico, un ecosistema unico, ricco di diversità biologica e di importanza fondamentale per la regolazione del clima del pianeta. Nell’Artico vivono oltre 20.000 specie animali e i ghiacci artici, riflettendo i raggi solari, mitigano gli effetti del riscaldamento globale
Obama e Trudeau, Presidenti di Stati Uniti e Canada, si sono finalmente impegnati per la protezione dell’Artico. In gran parte di questi territori saranno vietate ora le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi. Obama è andato anche oltre, escludendo airgun e trivelle da un importante tratto della costa atlantica statunitense: il «divieto permanente di trivellazione» interessa il 98 per cento delle acque federali dell’Artico, ben oltre 465mila metri quadrati.
Milioni di persone in tutto il mondo hanno sostenuto la campagna di Greenpeace per la protezione dell’Artico, un ecosistema unico, ricco di diversità biologica e di importanza fondamentale per la regolazione del clima del pianeta. Nell’Artico vivono oltre 20.000 specie animali e i ghiacci artici, riflettendo i raggi solari, mitigano gli effetti del riscaldamento globale.
«Con il ritirarsi dei ghiacci, avanzano le pretese delle compagnie petrolifere ma anche dell’industria della pesca che possono finalmente accedere ad aree prima precluse: speriamo che le misure decise da Stati Uniti e Canada siano utili a fermare questo scempio – commenta Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia -. Vedremo se il Presidente Trump, da sempre dalla parte dei petrolieri, si schiererà ora anche contro quei milioni di cittadini in tutto il mondo, e le comunità indigene dell’artico statunitense e canadese, che per la loro terra, e la nostra Terra, hanno in mente qualcosa di meglio che il catrame e la distruzione promessa dalle trivelle».