Un delfino nell’Arno a Pisa

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L’evento è molto raro e non era mai stato registrato in Toscana prima d’ora. I giorni di stazionamento nel fiume Arno sono davvero tanti e la distanza dalla foce è altrettanto sorpendente. L’acqua bassa e le sponde ravvicinate creano un’area di caccia estremamente favorevole arricchita dalla grande disponibilità di prede, soprattutto muggini, di questo periodo

Il delfino che nuota dal 31 dicembre 2016 nelle acque del fiume Arno è un esemplare di tursiope (Tursiops truncatus). Seppur tale specie vive normalmente in mare, occasionalmente entra nei porti, lagune e fiumi, seguendo le prede e/o condizioni meteorologiche favorevoli. Se inoltre tali condizioni favorevoli si presentano in assenza di elementi di disturbo, l’animale può trovare opportuno stazionare per lunghi periodi in questi luoghi che non rappresentano proprio il suo habitat di vita.
Nel caso dei grandi fiumi, come è l’Arno, i numerosi ponti carrabili, molto trafficati soprattutto in alcune ore del giorno, conducono il rumore in acqua e possono rappresentare una barriera per l’allontanamento del delfino ed il suo ritorno verso il mare.
In queste situazioni, se l’animale non mostra segni di affaticamento, difficoltà e confusione e non esistono condizioni pericolose per l’animale stesso o impedimenti alle attività lavorative o portuali a causa della presenza del delfino, si raccomanda un monitoraggio pressoché costante dell’esemplare.
Alcune indicazioni potrebbero/dovrebbero essere oggetto di specifiche ordinanze temporanee, emesse dal Comune ed indirizzate a diportisti, canoisti, pescatori, fruitori del fiume in generale, mirate a evitare interazioni con le attività antropiche, ad esempio:
non avvicinarsi all’animale, mantenendo sempre una distanza di almeno 100 m;
seguire solo traiettorie parallele alla rotta dell’animale;
non portarsi davanti all’animale con l’imbarcazione;
non avvicinare le imbarcazioni posteriormente all’animale, per evitare che percepisca il movimento dell’imbarcazione come un inseguimento;
procedere sempre ad una velocità adeguata (inferiore a 5 nodi) ed evitare qualsiasi cambiamento brusco di direzione o velocità;
se ci si avvicina oltre la distanza minima di 100 m, la velocità relativa della barca deve portarsi a zero, con il motore eventualmente in folle;
durante l’eventuale osservazione dell’animale non avvicinarsi con più di un’imbarcazione per volta e non sostare nelle «vicinanze» dell’animale per più di 15 minuti;
nel caso di uno spontaneo avvicinamento dell’animale all’imbarcazione, sia a motore sia a remi, non tentare di toccarlo né direttamente, né con l’ausilio di uno strumento, non entrare in acqua in vicinanza dell’esemplare e neanche somministrargli del cibo.
Infatti va ricordato che questa specie è inserita nel D.lgs 157/92 art. 2 nella lista delle specie che godono di particolare protezione, oltre ad essere inserita nella Direttiva Habitat e Cites.
L’evento è molto raro e non era mai stato registrato in Toscana prima d’ora. I giorni di stazionamento nel fiume Arno sono davvero tanti e la distanza dalla foce è altrettanto sorpendente.

Secondo la segnalazione del 25 gennaio 2017, il delfino avrebbe raggiunto il ponte della Vittoria, presso la sede dei Vigili del Fuoco, il penultimo ponte più a monte della città di Pisa, distante circa 11 km in linea d’aria dalla foce dell’Arno. Il delfino avrebbe quindi attraversato tutto il centro cittadino e ben 8 ponti, a più riprese, dal momento in cui è entrato nel fiume.
Dopo la prima segnalazione del 31 dicembre 2016, in seguito all’intervento sul posto dei volontari della Croce Rossa di Marina di Pisa, i veterinari dell’ Izslt di Pisa e degli operatori di Cetus di Viareggio, soggetti della rete toscana dell’Osservatorio regionale toscano della biodiversità, il delfino, che si trovava all’altezza del collegamento dell’Arno con il Canale dei Navicelli, era stato apparentemente spinto verso la foce.
Inizialmente le segnalazioni erano sporadiche e questo faceva supporre che il delfino potesse fare delle «visite» saltuarie all’interno dell’Arno per nutrirsi. Con il passare dei giorni le segnalazioni sono state sempre più frequenti ed è apparso evidente che il tursiope si stesse spostando sempre di più verso il centro.
Da alcuni giorni ormai sembra stazionare presso il ponte dell’Aurelia, lato città (circa 9 km dalla foce) e qui era di nuovo il 25 gennaio, nel tardo pomeriggio, quando è stato avvistato dagli operatori del Settore Mare di Arpat dopo la presunta «visita» fino al ponte della Vittoria.
I fattori che stanno favorendo l’insolita presenza di un delfino in città a Pisa sono quasi sicuramente l’acqua molto bassa di questo periodo e di conseguenza l’alta salinità, soprattutto nello strato più profondo delle acque del fiume, che sembra prevenire, per il momento, danni alla pelle del tursiope.
L’acqua bassa e le sponde ravvicinate (circa 107 metri nel punto dove staziona ultimamente) creano inoltre un’area di caccia estremamente favorevole arricchita dalla grande disponibilità di prede, soprattutto muggini, di questo periodo.
Nei prossimi giorni sarà comunque opportuno verificare e registrare i parametri di profondità, salinità, pH dell’acqua del fiume.
Qualora si presentassero condizioni di pericolosità per la vita di questo delfino, una riduzione della disponibilità di cibo o l’insorgere di possibili fonti di pericolo per l’animale, sarà di nuovo necessario prevedere una azione di allontanamento e, in caso di insuccesso, un piano di cattura e rilascio mediante l’ausilio di reti effettuato esclusivamente da personale scientifico con formazione biologica e medico veterinaria che conosca le caratteristiche di tale specie.