Linee guida per la prevenzione idrogeologica

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Per il Consiglio nazionale dei Geologi la prevenzione è l’unica arma per combattere il dissesto idrogeologico come necessari sono i presidi idrogeologici permanenti diffusi su tutto il territorio nazionale

Progettare l’assetto idrogeologico, questo il nome del seminario svoltosi a Roma sulle linee guida in campo di prevenzione idrogeologica.
Va avanti infatti l’ampio programma di seminari, 21 tappe in tutta Italia, che la Struttura di Missione #italiasicura, il ministero dell’Ambiente e le Regioni, con la partecipazione del Consiglio nazionale dei Geologi, Rete Professioni Tecniche e Consiglio nazionale degli Ingegneri, stanno portando avanti insieme con l’obiettivo di coinvolgere i professionisti e i tecnici della pubblica amministrazione per un approfondimento e un confronto sulle «Linee Guida per le attività di programmazione e progettazione degli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico».
Un file aperto, quello delle linee guida in campo idrogeologico, che si pone come obiettivo ambizioso quello di fornire un agile supporto in materia di programmazione e progettazione degli interventi per la prevenzione di frane e alluvioni ai professionisti ed alle amministrazioni impegnate in questo settore, un documento di indirizzo, condiviso che non impone regole o prescrizioni specifiche.
Le «Linee guida per le attività di programmazione e progettazione degli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico» sono state realizzate nella consapevolezza che collaborazione proattiva dei territori, polifunzionalità degli interventi e integrazione delle diverse strategie di mitigazione del rischio sono necessarie per ottenere buoni risultati in un settore, come quello della prevenzione, che interessa di fatto ogni singolo cittadino.
Un documento che si articola in singole sintetiche schede, relative alle tematiche che maggiormente incidono sull’efficacia degli interventi, e che si muovono dalla valutazione del rischio, anche residuo, e definizione della relativa gestione alla valutazione comparata delle diverse opzioni tecniche praticabili; dalla coerenza con la pianificazione e programmazione vigenti all’analisi sistemica con particolare riguardo ai fenomeni indotti ed alla verifica dell’intero ciclo di vita dell’opera; e poi ancora valuta le specifiche previsioni di carattere idrologico, idraulico fluviale e geologico e gli effetti sulla morfodinamica fluviale e costiera, sull’ecosistema, sulla chimica delle acque e sugli aspetti sociali ed economici oltre che evidenzia considerazioni sulla resilienza dell’intervento, anche in relazione a scenari di cambiamento climatico.
Delle schede che oltre a fornire note utili di carattere tecnico, normativo e regolamentare, fanno riferimento a una vasta base di conoscenza, costruita in un dialogo serrato e positivo con il mondo delle professioni, e i cui singoli contributi vengono quindi condivisi integralmente.
Per il Consiglio nazionale dei Geologi la prevenzione è l’unica arma per combattere il dissesto idrogeologico come necessari sono i presidi idrogeologici permanenti diffusi su tutto il territorio nazionale.
In definitiva, quello svoltosi a Roma è solo uno degli incontri voluti sul territorio che hanno come obiettivo quello di diffondere cultura e stimolare confronti tra tutti gli attori coinvolti nel processo di prevenzione idrogeologica.
Far conoscere le linee guida che rappresentano un lavoro aperto ai contributi e ai suggerimenti del mondo professionale e dei tecnici che a diverso titolo sono impegnati nel settore degli interventi strutturali per la riduzione del rischio idrogeologico, dotare gli addetti ai lavori di uno strumento in più utile a garantire interventi di migliore qualità, più efficaci e soprattutto, il più possibile condivisi, questo il fine dei seminari che hanno come compito quello di creare la cultura della prevenzione in campo idrogeologico.