Le donne, e non solo, stanno scendendo in strada ancora una volta in tutte le città italiane con cortei, assemblee nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali, nelle università, per mostrare con forza che la violenza maschile contro le donne è una questione strutturale alla società, che attraversa ogni luogo, dalle case ai posti di lavoro, dagli ospedali alle università, dai media alle frontiere, e che in ogni luogo va contrastata
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Oggi 8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna. In questo giorno vengono ricordate sia le conquiste sociali, politiche ed economiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.
Un 8 marzo di ricordo che in Italia si trasforma in «lotta» dove la Rete Non Una Di Meno aderisce allo sciopero globale insieme ad altri 40 Paesi nel mondo.
Un 8 marzo che torna ad essere un momento di mobilitazione femminista attraverso lo strumento dello sciopero generale e questo al fine di garantire un’astensione reale dal lavoro produttivo e riproduttivo ed il coinvolgimento delle donne dentro e fuori i luoghi i lavoro.
Non Una Di Meno, rete che nasce a Roma dal confronto tra diverse realtà femminili e femministe che da diverso tempo stanno ragionando in merito ad alcune macro aree, il piano legislativo, i Centri aiuto alla vita (Cav) e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze, la libertà di scelta e l’Interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), continua a lavorare ad un piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere e per l’8 marzo ha indicato 8 punti per ribadire il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.
Le donne, e non solo, stanno scendendo in strada ancora una volta in tutte le città italiane con cortei, assemblee nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali, nelle università, per mostrare con forza che la violenza maschile contro le donne è una questione strutturale alla società, che attraversa ogni luogo, dalle case ai posti di lavoro, dagli ospedali alle università, dai media alle frontiere, e che in ogni luogo va contrastata.
Perché «Non c’è pace senza uguaglianza di genere!».
Questo il motto di Greenpeace che oggi scende in piazza e manifesta a sostegno della Rete internazionale Non Una di Meno e questo perché:
– La maggior parte delle persone che lavorano nel volontariato sono donne;
– Ogni giorno si combatte per un futuro verde e di pace, impossibile da realizzare senza uguaglianza e giustizia per tutti e tutte;
– La giustizia ambientale è indissolubilmente legata alla lotta per la giustizia di genere con il ruolo della donna fondamentale per raggiungerle entrambe;
– La violenza di genere è da ripudiare in tutte le sue forme;
– Lo sfruttamento indiscriminato e la reificazione degli esseri viventi in tutte le loro forme è da condannare;
– La violenza contro le donne non si combatta solo con l’inasprimento delle pene ma con una trasformazione radicale della società.
Questi gli 8 punti per l’8 marzo:
1 – La risposta alla violenza è l’autonomia delle donne.
2 – Senza effettività dei diritti non c’è giustizia né libertà per le donne.
3 – Sui nostri corpi, sulla nostra salute e sul nostro piacere decidiamo noi.
4 – Se le nostre vite non valgono, scioperiamo!
5 – Vogliamo essere libere di muoverci e di restare. Contro ogni frontiera: permesso, asilo, diritti, cittadinanza e ius soli.
6 – Vogliamo distruggere la cultura della violenza attraverso la formazione.
7 – Vogliamo fare spazio ai femminismi.
8 – Rifiutiamo i linguaggi sessisti e misogini.
Perché l’8 marzo le donne interrompono ogni loro attività e questo per ricordare che la donna merita il giusto valore all’interno della società che per capirlo deve necessariamente subire una trasformazione radicale.
La donna, quel soggetto che per alcuni versi può essere considerato inferiore per le proprie caratteristiche fisiologiche ma che al contrario racchiude un insieme di peculiarità che non possono essere trascurate e bistrattate, il fulcro del proseguimento della vita, la dolcezza, l’amore, la caparbietà dei propri raggiungimenti.
Così tra le mura domestiche, al lavoro, negli spazi sociali.
Una società che capisca il senso dell’essere donna, dei colori che irradia, del suo desiderio di essere mamma e di non dover scegliere tra famiglia e carriera, che abbia cura dei suoi tempi, luoghi, stati d’animo e sappia dare valore alla qualità del suo esserci.
Un sole, una speranza, la vita, che non può essere oscurata.
#NonUnaDiMeno #LottoMarzo