Francesco Peduto: «Abbiamo evidenziato non solo le positività dell’azione di governo e di Casa Italia, ma anche le criticità per fare una corretta politica di prevenzione. Criticità che vertono sulle conoscenze di base: mancanza di una carta geologica nazionale avviata e mai terminata, necessità di potenziare la microzonazione sismica che è in grave ritardo rispetto alle azioni di prevenzione che si stanno mettendo in atto»
Si è svolto a Milano presso Made Expo, l’evento fieristico di gran respiro internazionale per il settore italiano del progetto e delle costruzioni, l’evento «Conoscenza geologica e sismica del territorio in ambito di ricostruzione post evento: scelte tecniche e di indirizzo politico» che organizzato dal Consiglio nazionale dei geologi (Cng) si è posto come obiettivo quello di segnalare proposte e riflessioni sulla ricostruzione post sisma e sulla messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato.
Un convegno che ha voluto verificare lo stato dell’arte e ha voluto promuovere la sensibilizzazione dei tecnici e della politica sulle fasi di ricostruzione e post sisma.
Molti gli argomenti di discussione che sono andati dalla sicurezza sismica degli abitati come esigenza collettiva di carattere primario alla prosecuzione del programma di prevenzione; dagli indirizzi e linee programmatiche per la ricostruzione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio alla proposta d’adozione del fascicolo del fabbricato e della certificazione sismica degli edifici.
A moderare il convegno è stato il vicepresidente del Cng Vincenzo Giovine e tra gli invitati il Presidente Cng Francesco Peduto, Marco Amanti, dirigente dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e Paolo Augliera, direttore Sezione Milano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
Francesco Peduto, nel corso dei lavori, ha affermato: «Abbiamo evidenziato non solo le positività dell’azione di governo e di Casa Italia, ma anche le criticità per fare una corretta politica di prevenzione. Criticità che vertono sulle conoscenze di base: mancanza di una carta geologica nazionale avviata e mai terminata, necessità di potenziare la microzonazione sismica che è in grave ritardo rispetto alle azioni di prevenzione che si stanno mettendo in atto».
E per difficoltà il presidente Cng intende anche l’adeguamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni dove il contributo della geologia è fortemente penalizzato.
Quello che serve per Francesco Peduto è l’avvio di una serie di azioni sistemiche e sinergiche anche di tipo immateriale e non strutturale, azioni che rappresentano il solo modo pe raggiungere l’obiettivo di una vera «prevenzione civile» che parte dal fascicolo del fabbricato e che arriva alla corretta informazione nei confronti dei cittadini.
Una cultura geologica che è necessario diffondere soprattutto, ma non solo, nell’educazione dei georischi nelle scuole.
E ritornando al fascicolo del fabbicato, il Presidente Cng ha affermato che quest’ultimo rappresenta l’unico modo per adempiere ad «un dovere civico e sociale» come anche rappresenta il primo passo per una cultura fondata sulla conoscenza della gelogia il dover istituire la figura del «geologo di zona».
Altri interventi nel corso del convegno hanno fatto luce sull’aspetto economico legato alla necessità della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato che si stima possa avere un costo pari a circa 44 miliardi di euro, di cui 30 a carico dello Stato e i restanti 14 miliardi ripartiti tra i cittadini.
Importante anche la questione legata al bonus sismico che ci si aspetta possa ottenere gli stessi positivi risultati raggiunti dal bonus energetico.
Cultura, controllo e strategie economiche, questi altri punti discussi durante il dibattito, elementi che hanno focalizzato la necessità di una comunicazione efficace volta all’avvicinamento di istituzioni locali e cittadini verso il mondo tecnico. E nella crescente necessità di provvedere all’esaltazione di azioni virtuose volte al rafforzamento di un’efficace cultura di prevenzione si collocano altri due aspetti fondamentali ossia il controllo dei progetti e, nell’ambito della valutazione del valore immobiliare, lo studio di vulnerabilità degli edifici e della pericolosità sismica delle aree in cui sono edificati.
Una giornata che ha voluto rafforzare la necessità di una conoscenza geologica, e questa a tutti i livelli, sottolineando l’esigenza di un maggiore coinvolgimento dei cittadini in merito alla conoscenza e ai rischi del territorio che vivono ogni giorno.