Sentinel 2B adesso è pienamente operativo insieme al suo compagno, Sentinel 2A, lanciato nel 2015. Insieme possono scrutare ogni area verde del pianeta a intervalli di cinque giorni. Il Centro spaziale di Matera di e-Geos è una delle tre stazioni del Core Ground Segment di Copernicus e riceve i dati radar e ottici acquisiti dalle missioni Sentinel-1 e Sentinel-2
Funziona, ha iniziato la sua vita operativa e comincia ad inviare cartoline dallo spazio, prima di effettuare uno «scanner» completo sulle attività agricole, qualità delle acque costiere e monitoraggio dei ghiacciai.
Il satellite europeo Sentinel 2B, lanciato la scorsa settimana con un razzo vettore Vega dal poligono di Kourou, in Guyana Francese, ha iniziato ad inviare immagini: la prima, è della città di Brindisi. L’Esa (Agenzia spaziale europea), gioca con le parole e annuncia: «Vale un Brindisi la prima immagine dallo spazio di Sentinel 2B!».
Una delle più avanzate «sentinelle spaziali» sinora inviate nello spazio, Sentinel 2B, fa parte dell’ambizioso programma Copernicus della Commissione europea e dell’Agenzia spaziale europea per l’Osservazione della Terra, soprattutto con lo scopo di raccogliere dati che permettano di tutelare l’ambiente. Lo scorso 7 marzo, il razzo Vega, della «flotta» europea di lanciatori spaziali, ideato, progettato e realizzato quasi del tutto in Italia dal consorzio Elv (Avio e ASI) a Colleferro, lo ha collocato in orbita con precisione assoluta a 785 chilometri dalla Terra.
Sentinel 2B adesso è pienamente operativo insieme al suo compagno, Sentinel 2A, lanciato nel 2015. Insieme possono scrutare ogni area verde del pianeta a intervalli di cinque giorni. Nonostante siano stati lanciati separatamente, i due satelliti «Sentinel» saranno messi sulla stessa orbita, separati da 180°; copriranno insieme tutte le superfici terrestri, le grandi isole e le acque interne e costiere alle latitudini comprese tra 56° Sud e 84° Nord, ottimizzando la copertura globale e la fornitura di dati per numerose applicazioni.
Questa nuova «sentinella spaziale» del nostro pianeta, dovrà produrre e inviare a terra immagini ottiche ad alta risoluzione della vegetazione, del territorio e delle acque interne e costiere. Inoltre, i sofisticati «occhi elettronici» del satellite sono in grado di fornire informazioni importanti anche in caso di emergenze. A bordo ospita un’innovativa fotocamera ad alta risoluzione, con 13 bande di spettro per una nuova prospettiva del territorio e della vegetazione.
Una missione con contributo made in Italy. La prima «cartolina» di Brindisi, sembra quasi un omaggio alla partecipazione italiana alla missione. Oltre al contributo (fondamentale) del lanciatore Vega, gli ingegneri di Telespazio Vega Deutschland, controllata di Telespazio, hanno supportato il team di Flight Control del Centro Esoc dell’Esa, in Germania, fornendo servizi di ingegneria per preparazione, lancio e controllo del satellite.
Telespazio Vega Deutschland ha fornito inoltre un servizio di simulazione per la formazione del personale coinvolto nelle operazioni di controllo del volo ed è responsabile dello sviluppo di alcuni strumenti necessari allo sfruttamento dei dati prodotti dal sensore iperspettrale a bordo del satellite. Telespazio inoltre contribuisce allo sviluppo del segmento di terra e delle operazioni di Copernicus, collabora (attraverso le controllate e-Geos, Gaf e Telespazio Vega UK) alle attività di gestione delle emergenze, sicurezza terrestre e marittima e monitoraggio dei cambiamenti climatici, fornendo al programma i dati dei satelliti Cosmo-SkyMed e Irs.
In particolare, il Centro spaziale di Matera di e-Geos è una delle tre stazioni del Core Ground Segment di Copernicus e riceve i dati radar e ottici acquisiti dalle missioni Sentinel-1 e Sentinel-2.