Bere acque reflue trattate per salvare l’umanità

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Un esempio di economia circolare è il nuovo impianto di depurazione di Noci
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Quello che necessita per ribaltare la situazione, i fattori di successo, sono il favorire di una politica integrata, la trasparenza delle azioni che faccia pagare chi sbaglia, un approccio adattativo che metta in conto la possibilità di modificare gli andamenti in corso d’opera con il massimo coinvolgimento possibile di tutti gli attori coinvolti nelle azioni

È stata istituita nel 1993 la Giornata mondiale dell’acqua, una giornata che vuole ricordare questo bene prezioso che permette la vita.
Come ogni anno, la Giornata mondiale dell’acqua ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare e spronare ad azioni concrete per combattere la crisi idrica mondiale. Attualmente sono oltre 663 milioni le persone al mondo che vivono senza acqua in casa, che affrontano quotidianamente lunghi viaggi e grandi distanze per raccogliere acqua potabile, che lottano ogni giorno per le malattie legate alla mancanza di acqua pulita.
Nel 2015 sono stati lanciati gli obiettivi dello Sviluppo sostenibile del Millennio e tra questi posto d’onore è riservato proprio al tema acqua e al dover assicurare l’accesso all’acqua potabile per l’intera popolazione mondiale entro il 2030.
Ed è stato proprio in occasione del World Water Day che si è svolto presso il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese in Bari la conferenza «Wastewater reuse: a smart old fashion idea?», incontro che ha visto l’interazione tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, continenti diversi che per l’occasione hanno fornito una riflessione sul rilievo futuro delle risorse idriche e dell’importanza delle scienze della Terra per l’intero Pianeta.
Una conferenza che ha visto cerimonie istituzionali quali il Saluto delle Bandiere Italia, Europa, Usa e Federazione italiana per l’Unesco, l’introduzione della giornata mondiale a cura dei Presidenti Pina Catino, Club per l’Unesco di Bisceglie e Concetta Fazio Bonina, Associazione Porta d’Oriente Libero Sviluppo Mediterraneo, il saluto del Presidente dell’Acquedotto Pugliese, dott. Nicola De Sanctis, intervallate a confronti tecnici sviluppati in video conferenza con l’University Chicago – Usa, collegamento condotto dall’Ing. idraulico, PhD, Solidea Bonina, responsabile del Coordinamento Usa scientifico dell’evento assieme a Salvatore Valletta, geologo, responsabile scientifico per l’Italia.
Al confronto tecnico sulle tematiche sono intervenuti anche lo scienziato Karl Rockne e il chimico prof. Uhayne Whipple per l’Usa e il prof. Umberto Fratino, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale del Territorio Edile e Chimica e Ordinario di Costruzioni Idrauliche del Politecnico di Bari e il prof. Alfieri Pollice, ‎Senior scientist dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr) per l’Italia.
Un confronto a cui ha fatto seguito una Tavola Rotonda coordinata dalla dott.ssa Francesca Portincasa, Direttore Reti e Impianti Acquedotto Pugliese e aperta ad Enti di ricerca, Associazioni di categoria ed Ordini professionali.
Un evento che con il patrocinio del Club per l’Unesco di Bari e di Napoli, la Regione Puglia-Presidente del Consiglio e la città di Bari, città di Bisceglie e comune di Napoli e in collaborazione con l’Acquedotto pugliese, il Politecnico di Bari, l’Università degli studi di Bari, l’University of Illinois at Chicago, l’Applied environmetal biotechnology laboratori, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), la Società italiana di geologia ambientale (Sigea), l’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr), Centro di educazione ambientale (Cea) zona effe di bisceglie, il Coordinamento regionale fare ambiente puglia, l’Ass. naz. combattenti e reduci di Casamassima, l’Ordine geologi della Puglia, l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Bari, l’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della Provincia di Bari, l’Accademia delle culture e scienze internazionali di Napoli, l’Ordine dei cavalieri templari cristiani internaz. «Jacques de Molay», il Soms «Roma intangibile» Bisceglie, la Nova canendi academia «Gino lo Russo-Toma» Bari, «Villaggio Globale», Trimestrale di ecologia ha voluto approfondire il tema del recupero dell’acqua, bene prezioso e esauribile che non può essere sprecato ma preservato andando a sensibilizzare il grande pubblico sulla sua importanza.

acquedotto

Il Presidente della Commissione Culture del Comune di Bari, Cascella dà il benvenuto ai professori dell’Università di Chicago. Al tavolo, da sinistra, Alfieri Pollice, Salvatore Valletta, Cettina Fazio Bonina, Umberto Fratino e Pina Catino.

Ad aprire il tavolo tecnico è il prof. Fratino il quale ha voluto sottolineare come la qualità delle acque dei corsi d’acqua sia molto bassa e di come sarà necessario dover recuperare questo importante bene in un’economia che da lineare si sta modificando in circolare con produzione rifiuti zero. Quello che bisognerà fare sarà recuperare risorse e questo anche dalle acque dove abbiamo livelli importanti di fosforo e azoto, importanti elementi di vita. Il Fosforo è un minerale che si stima possa esaurirsi a breve e questo è un elemento grave che deve far riflettere in quanto se non si disporrà di quantità sufficienti di fosforo non si potrà più produrre cibo a sufficienza per l’umanità.
Si devono pertanto recuperare questi elementi dalle acque e cominciare a definirli con il loro vero nome, ossia chiamarli risorse. Recuperare acque reflue per farci nuova acqua da riutilizzare, pratica diffusa in alcuni Paesi come l’Usa dove si stima sia 1/3 dell’acqua utilizzata derivante da processi depurativi. In questa pratica vitale l’Europa è indietro, si stima che meno di 1/40 di acqua venga recuperata, e questo per svariati motivi riscontrabili in termini economici ma anche di interesse amministrativo e burocratico… nonostante questo anche nel vecchio continente le cose cominciano a cambiare. Nel 2017 si attende la pubblicazione delle direttive europee in argomento e nel contempo tutto è pronto in termini di stanziamento di fondi.
Andando a definire più nel dettaglio la situazione locale pugliese il prof. Fratino ha evidenziato come la Puglia sia un territorio vocato all’agricoltura principalmente dell’ulivo e del mandorlo con un utilizzo della risorsa acqua che negli anni ha visto il proliferare di pozzi non autorizzati presenti su tutto il territorio, situazione questa che ha causato un sovra sfruttamento della falda con effetti negativi di intrusione a vari livelli. Una situazione causata da un monitoraggio inadeguato e un sistema di controllo sul territorio insufficiente. Quello che necessita per ribaltare la situazione, i fattori di successo, sono il favorire di una politica integrata, la trasparenza delle azioni che faccia pagare chi sbaglia, un approccio adattativo che metta in conto la possibilità di modificare gli andamenti in corso d’opera con il massimo coinvolgimento possibile di tutti gli attori coinvolti nelle azioni.
Anche lo scienziato Karl Rockne in video conferenza ha voluto presentare la situazione locale esistente negli Usa, una situazione per molti versi simile alla nostra che vede nella matrice acqua carichi elevati di fosforo e azoto con conseguente sviluppo algale che tende ad abbassare i livelli di ossigeno nelle acque e quindi comporta la perdita di vita ecologica con ripercussioni notevoli sull’economia del Paese. Il problema della ricerca americana è quello di riuscire a gestire questo enorme carico di nutrienti che unito alla bassa circolazione idrica (è il caso dei grandi laghi, del golfo del Messico) mette in crisi interi settori produttivi.
Di acqua parla anche la poesia, quella presentata da Valentino Losito, Presidente dell’Ordine dei giornalisti di Puglia. L’acqua celebrata da Petrarca, da San Francesco nel Cantico delle Creature, da Emily Dickinson che ci ricorda come «l’acqua è insegnata dalla seta» e affinché gli uomini non abbiano più sete, i bambini non siano costretti a sopportare lunghi viaggi per accedere a questa risorsa e abbiano invece il tempo, il modo, la gioia di giocare a diventar grandi che si deve spegnere la sete.
Circa 600 milioni di bambini nel mondo, uno su quattro, entro il 2040 vivranno in aree con risorse idriche estremamente limitate, questo l’allarme lanciato dall’Unicef, che sottolinea la minaccia alla vita e al benessere dei più piccoli rappresentata dall’esaurimento delle fonti d’acqua potabile, e il modo in cui il cambiamento climatico intensificherà questa minaccia.
L’unica risposta a questa necessità di acqua è riusarla, l’acqua proveniente dall’utilizzo domestico, agricolo, industriale e valorizzarla come risorsa andando a recuperare tutti gli elementi in essa contenuti. Diffondere consapevolezza sul valore delle acque reflue che, una volta trattate, potrebbero dimostrarsi di enorme valore e in grado di soddisfare la crescente domanda di acqua dolce e di altre materie prime che la nostra umanità, in crescita, richiede.
Ed un esempio ci viene proprio da una realtà presente nella provincia di Bari che ieri ha vissuto la sua giornata dell’acqua: l’impianto di depurazione di Noci dove i reflui fognari diventano acqua depurata che alimenta un lago artificiale, che a sua volta fornisce di acqua le aziende agricole per gli usi consentiti.

 

Elsa Sciancalepore