La sanità è un vespaio senza fine, la salute è un argomento altamente sensibile, le esperienze del passato (vedi la storia del vaccino contro l’epatite…) inchiodano moralmente certi politici ed un movimento che chiede di sapere di più e di essere meglio informato non sembra proprio un atto rivoluzionario, dialogare sarebbe prova di un paese civile oltre che suo dovere
– Sentenza della corte d’appello di Milano smentisce Aifa
I vaccini, l’omeopatia, la buona morte, il clima, il terrorismo… siamo il paese delle fiammate, si fanno guerre lampo con vittime e feriti, anatemi e denunce di eresie e poi la calma. Tutto torna come se non fosse successo niente. Poi un altro caso e si replica con lo stesso copione.
Non ne parliamo quando il tutto è condito con il clima elettorale.
Il 14 maggio, nel pieno delle polemiche per il decreto dei vaccini, pubblicammo un articolo che raccolse 12K di «Mi piace» e segnò oltre 150mila visite. Una fiammata.
Da allora non è cambiato niente. Pausa di riflessione?
Stesso silenzio alle lettere aperte che l’autore ha indirizzato alle massime autorità italiane.
Vincenzo Valenzi, Coordinatore del Comitato Scientifico di Vaccini Sì Ma con Giudizio, in una lettera aperta propone le dichiarazioni di Jean Stéphanne, che ha condotto la branca vaccini della Glaxo per 23 anni, una delle più importanti industrie farmaceutiche del settore. In un video viene illustrato come si è intrecciato tutto questo con la storia del nostro paese.
E intanto nasce un altro movimento del «no» che ha manifestato qualche giorno fa a Milano, Torino, Bologna, Firenze, Cagliari… e il simbolo è stato di gettare a terra tanti grembiulini scolastici. L’11 si manifesterà a Roma. Chiedono libertà di scelta, mettono in discussione l’obbligatorietà di tanti vaccini, vogliono un’informazione completa sull’argomento e invocano controlli preventivi su eventuali intolleranze dei bambini ai vaccini e l’innalzamento dell’età minima per la vaccinazione.
La sanità è un vespaio senza fine, la salute è un argomento altamente sensibile, le esperienze del passato (vedi la storia del vaccino contro l’epatite…) inchiodano moralmente certi politici ed un movimento che chiede di sapere di più e di essere meglio informato non sembra proprio un atto rivoluzionario, dialogare sarebbe prova di un paese civile oltre che suo dovere.