Rendere prodotti come telefoni cellulari e altri beni di consumo più duraturi nel tempo, prodotti che siano ad esempio più facili da riparare e riutilizzabili, risulta fondamentale per il passaggio verso un’economia green
Durante i lavori del Forum mondiale sull’Economia circolare svoltosi ad Helsinky, è stato presentato il report «Circular by design – Products in the circular economy» rapporto prodotto dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea).
Un rapporto che esamina in modo specifico quello che determina il design del prodotto e di come le tendenze emergenti di produzione e consumo possano migliorare o ostacolare un utilizzo più circolare e più efficiente del prodotto stesso.
Perché rendere i prodotti e i servizi più intelligenti rappresenta la chiave per un’economia circolare efficiente in termini di risorse richiedendo anche lo sviluppo di servizi di supporto e infrastrutture di riciclaggio.
Rendere prodotti come telefoni cellulari e altri beni di consumo più duraturi nel tempo, prodotti che siano ad esempio più facili da riparare e riutilizzabili, risulta fondamentale per il passaggio verso un’economia green.
Attualmente la progettazione del prodotto si basa sul modello lineare di «fatto-usato-conferito», modello che risulta fortemente dipendente da materie prime ed energia utilizzate entrambe in quantità economiche ed abbondanti.
Un modello di sviluppo fortemente impattante che ha portato alla nascita e successiva amplificazione di problemi ambientali e tra questi, volendone citare solo alcuni, la maggior quantità di rifiuti da gestire, le emissioni di carbonio, la perdita di biodiversità.
L’economia circolare è la promessa di un uso più efficiente e sostenibile delle risorse. Il valore dei materiali e dei prodotti dovrebbe essere sfruttato nella maniera migliore possibile e per il più lungo tempo possibile.
Questo elementare quanto fondamentale comportamento infatti andrebbe a ridurre la necessità di nuovi materiali e di energia portando a minori emissioni di carbonio.
Un’economia virtuosa che permetterebbe di ridurre le pressioni ambientali legate al ciclo di vita dei prodotti, dall’estrazione delle materie prime all’energia utilizzata per produrre le merci, dall’utilizzo fino allo smaltimento del prodotto in impianti di recupero/smaltimento.
In questo contesto, l’efficienza delle risorse, la riduzione dei rifiuti, il miglioramento della capacità di riutilizzare, riparare o riciclare i prodotti sono passi importanti e necessari al fine di una conversione economica in chiave sostenibile.
Il rapporto sottolinea inoltre che il miglioramento della capacità di riutilizzo e riciclo dei prodotti può offrire importanti benefici ambientali ed economici incoraggiando, ad esempio, innovazioni nella progettazione di prodotti meno dannosi per l’ambiente e servizi basati sul recupero dei prodotti.
In definitiva, anche se l’economia lineare è profondamente radicata nel tessuto sociale, le tendenze emergenti della produzione e del consumo indicano che il ruolo dei prodotti nella società sta cambiando, con potenziali benefici per l’utilizzo di materiali circolari. Ad esempio, nuove tecnologie, come la stampa 3D, possono ridurre il numero di materiali utilizzati in un prodotto e possono essere usati per stampare parti di ricambio, stimolando la riparazione dei prodotti.
Viceversa tali sviluppi possono essere anche una barriera per il riciclaggio e questo nel caso in cui la tecnologia porti alla costituzione di complessi miscugli di materiali diversi che integrati in un unico prodotto ne rendono più difficile la successiva separazione.
Un quadro complessivo delle tendenze esaminate all’intero del rapporto che non risulta chiaro. Molto dipenderà dai governi e dagli incentivi finanziari per trasformare le attività di nicchia più promettenti nei modelli economici circolari e questo avendo un’attenzione particolare alla conoscenza dei legami tra i prodotti, al loro modello di business, al comportamento dei consumatori.
Per leggere il rapporto completo.
Elsa Sciancalepore