Ricolonizzare la laguna di Venezia…

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Barche con tecnici e motonave con studenti
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Le praterie di fanerogame acquatiche (piante o angiosperme acquatiche) svolgono un ruolo fondamentale per la conservazione degli habitat costieri poiché supportano molteplici comunità biologiche, compresa la fauna aviaria, aumentano la stabilità dei bassofondali e sequestrano in modo permanente importanti quantità di CO2

È stata organizzata nell’ambito del Progetto Life Seresto una visita guidata nella laguna veneziana aperta a studenti e tecnici di settore. Una giornata svolta a bordo di una motonave e con l’ausilio di quattro barche adatte a navigare nei bassi fondali lagunari.
Un progetto quello di Life Seresto che a partire dal 2014 ha previsto il trapianto di piccole zolle e rizomi di Zostera marina, Zostera noltei e Ruppia chirrosa in 35 siti diffusi nella parte settentrionale della laguna di Venezia, in un’area di circa 35 km2, con una funzione di innesco e accelerazione del naturale processo di ricolonizzazione delle praterie di fanerogame.
Il progetto, coordinato dal prof. Adriano Sfriso dell’Università Ca’ Foscari Venezia, si avvale di un partenariato composto dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche e dall’associazione Laguna Venexiana Onlus.
Scomparsa delle fanerogame marine negli ambienti confinati, perdita dei relativi servizi ecosistemici (nursery, stabilizzazione fondali, ecc.), riduzione delle specie di pregio caratterizzanti l’habitat 1150*, queste le premesse del progetto.
Le praterie di fanerogame acquatiche, piante o angiosperme acquatiche, svolgono un ruolo fondamentale per la conservazione degli habitat costieri poiché supportano molteplici comunità biologiche, compresa la fauna aviaria, aumentano la stabilità dei bassofondali e sequestrano in modo permanente importanti quantità di CO2. Negli ultimi decenni le praterie di fanerogame acquatiche sono fortemente regredite nella Laguna di Venezia e, in generale, nel Mediterraneo a causa di molteplici pressioni antropiche. Recenti vincoli normativi hanno fortemente ridotto gli elementi di disturbo, riducendo gli apporti di nutrienti dal bacino idrografico, Decreti «Ronchi Costa», e regolando l’attività di raccolta di vongole, Prov. di Venezia, 1999.
Tuttavia, nelle situazioni di limitata circolazione idrodinamica, tipica degli stagni costieri e delle zone interne delle lagune, tali praterie non sono in grado di ricolonizzare naturalmente i bassofondali per la mancanza di piante che producano semi o fungano da innesco.
Da qui il progetto che ha come finalità proprio quella di rinaturalizzare e recuperare lo stato ecologico della laguna Settentrionale di Venezia con ripristino dell’habitat prioritario 1150*, lagune costiere, e della flora e fauna che lo caratterizzano.
Gli obiettivi del progetto vanno dal ripristinare e consolidare l’habitat acquatico 1150* attraverso il trapianto di fanerogame sommerse al contribuire al raggiungimento del buono stato ecologico dei corpi idrici di transizione, dimostrando l’efficacia delle azioni proposte nel perseguire anche gli obiettivi fissati dalla Direttiva quadro sulle acque (Dir. 2000/60/CE art.4) e a quantificare e valorizzare i servizi ecosistemici forniti dall’ambiente lagunare e in particolare dalle praterie di fanerogame acquatiche nell’habitat 1150*.
La tecnica di intervento proposta prevede l’utilizzo di un numero ridotto di zolle, con un vantaggio in termini di costi, di impatto sui siti donatori e di applicazione su larga scala. A sostegno della naturale espansione delle praterie nelle aree circostanti, il progetto prevede interventi diretti volti a favorire l’attecchimento dei semi e a diffondere i nuovi rizomi prodotti dalle zolle trapiantate. I trapianti sono svolti in massima parte da pescatori locali, associati al partner di progetto «Laguna Venexiana», appositamente formati nell’ambito del progetto stesso, operazione questa che intende sensibilizzare la popolazione e gli stakeholder locali sulla necessità di conservazione dell’ambiente lagunare.
Un progetto che dopo 10 anni dal trapianto vede come risultato atteso una percentuale di 25-30% dell’area di intervento colonizzata dalle praterie, con diverso livello di espansione, un incremento della biodiversità dell’habitat 1150*, con ricolonizzazione di molte specie autoctone di elevata valenza ecologica.
Una visita guidata che inserita tra le iniziative per i festeggiamenti per il 25° anniversario del programma Eu Life, è stata l’occasione per mostrare dal vivo le modalità di intervento e i risultati concretamente ottenuti dopo 3 anni dai primi trapianti. Un progetto che ha visto la partecipazione di 15 tecnici delle Agenzie regionali per la protezione ambientale (Arpa) in rappresentanza di diverse realtà del territorio nazionale e questo a dimostrazione dell’interesse che il progetto riscuote anche oltre ai confini della Laguna di Venezia.

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