Anche i «boschi vetusti» patrimonio dell’umanità

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Uno scorcio della faggeta vetusta di Cozzo Ferriero del Comune di Rotonda, nel Parco nazionale del Pollino
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I nuovi riconoscimenti sono per la Foresta Umbra nel Parco nazionale del Gargano, il Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, le Foreste Casentinesi tra Emilia Romagna e Toscana, i boschi di Cozzo Ferriero nel Parco nazionale del Pollino in Calabria, le faggete di Monte Cimino nel Lazio e le foreste di Monte Raschio nel Parco naturale regionale di Bracciano

È noto che l’Italia, pur piccola, non è seconda a nessuna per quanto riguarda bellezze naturali. E grazie al recentissimo riconoscimento Unesco, siamo decisamente al 1° posto nel mondo con 52 siti che esaltano le bellezze naturalistiche e artistiche.
I nuovi riconoscimenti sono per la Foresta Umbra nel Parco nazionale del Gargano in Puglia, il Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, le Foreste Casentinesi tra Emilia Romagna e Toscana, i boschi di Cozzo Ferriero nel Parco nazionale del Pollino in Calabria, le faggete di Monte Cimino nel Lazio e le foreste di Monte Raschio nel Parco naturale regionale di Bracciano.

Particolarmente importante è il riconoscimento per la faggeta vetusta di Cozzo Ferriero del Comune di Rotonda, nel Parco nazionale del Pollino, che entra a far parte della rete europea dei boschi vetusti di faggio, riconosciuta dalla Commissione Word Heritage «Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco».
È la conclusione vittoriosa di una entusiasmante avventura scientifica iniziata nel 2012 con il funzionario del Parco, il dott. Forestale Giuseppe De Vivo che, su sollecitazione del prof. Knap e del prof. Gianluca Piovesan, ha collaborato alla segnalazione per il Pollino della candidatura, nell’ambito del Progetto «Beech Forest-Joint Natural Heritage of Europe», della faggeta di Cozzo Ferriero.
Il 19 giugno 2012 fu presentato a Villavallelonga (Aq), al workshop europeo, organizzato dall’Università degli Studi della Tuscia, una proposta che ha riscosso il favore dei molti ricercatori presenti provenienti da diversi paesi europei.
Annibale Formica, in quanto direttore del Parco del Pollino, ha avuto il privilegio di seguire molto da vicino l’iter preparatorio, partecipando, il 22 ottobre 2014, a Roma, presso la Sala Biblioteca del ministero dell’Ambiente, alla Riunione di Coordinamento Nazionale sulla proposta di candidatura transnazionale «Beech Forest – Joint Natural Heritage of Europe» nella Lista del Patrimonio mondiale naturale Unesco e alla successiva sottoscrizione dell’Accordo di Candidatura.
In Italia, per i boschi vetusti, si parla di una superficie dello 0,9% rispetto a quella forestale complessiva, per lo più all’interno di aree protette nazionali. Per «boschi vetusti» s’intendono quei lembi di foresta che hanno caratteristiche di elevata naturalità grazie a particolari condizioni (localizzazione remota, peculiari situazioni amministrative ecc.) che li hanno preservati dall’uso intensivo almeno negli ultimi decenni.