Vaccini e ritardi, il sonno della ragione…

896
Tempo di lettura: 3 minuti

Con un decreto legge approvato dal governo il 7 giugno, che non riesce a essere convertito in legge dopo tre passaggi falliti al Senato (15, 22 e 27 giugno), che ritorna in commissione Sanità al Senato quasi in segreto, per essere trasformato in un nuovo decreto con 10 vaccini obbligatori che rischiano di ritorcersi come un boomerang contro gli strateghi del progetto di tso vaccinico

Quella che sembrava una partita impossibile, tra Big Pharma e le famiglie italiane, è destinata a sorprese continue con un decreto legge approvato dal governo il 7 giugno, che non riesce a essere convertito in legge dopo tre passaggi falliti al Senato (15, 22 e 27 giugno), che ritorna in commissione Sanità al Senato quasi in segreto, per essere trasformato in un nuovo decreto con 10 vaccini obbligatori che rischiano di ritorcersi come un boomerang contro gli strateghi del progetto di tso vaccinico che debbono far fronte oltre che alle famiglie sul piede di guerra, anche a una comunità scientifica che contesta con dati alla mano la bontà delle strategie vaccinali del duo Guerra Lorenzin vedasi le posizioni di Luc Montagnier confermate oltre che dagli studi di Stefano Montanari, anche da studi negli Usa che confermano il triste rapporto tra vaccini e autismo.

Golia contro Davide, sembrava il gioco irreale, che vede una reazione del corpo sociale del Paese a tutti i livelli, dai paesini alle città, dalle piazze alla stampa e al parlamento, che cominciano a rompere la cortina fumogena della demagogia vaccinista e si interrogano come fa la Senatrice Dirindin sul «Sole 24 ore» sanità, sui troppi bachi presenti nel decreto.

Colpisce il livello delle risposte «scientifiche e mediche» alle obiezioni al decreto vaccini con il prof. Roberto Burioni che ha dato del somaro, dell’ubriaco a cui togliere la patente, e del cretino buon ultimo ai cittadini e ai colleghi che pensano dubitano e resistono come Luc Montagnier.

Per aiutare nell’opera il prof. Milanese del San Raffaele, dopo il professore di Atlanta Silvestri, il presidente dell’Iss Ricciardi, è sceso in campo anche il buon Gino Strada, che lamenta la mancanza di vaccini in Africa e nei paesi poveri mentre qui faremmo gli schizzinosi.
A Strada suggeriamo di portare in Africa anche i 100.000 morti con le 5 milioni di reazioni avverse ai farmaci di cui la metà gravi che ogni anno capitano negli Stati Uniti (dati Jama), e gli consigliamo di imparare l’educazione: dare del cretino può portare in tribunale facilmente.
Comunque, caro Strada, dai un’occhiata all’Espresso e puoi leggere che la Procura di Roma ha chiuso le indagini sulla Cupola Vaccini del ministero della Salute, che ha visto auto sospendersi il neosegretario generale del Ministero che era stato già segnalato per le sue imprese nel settore veterinario dall’«Espresso»

Dopo il settore veterinario, si presume che la Procura dovrà passare al settore umano (se esiste l’obbligatorietà dell’azione penale) con un ministero della Salute che vede a capo del dipartimento prevenzione il bravissimo consigliere d’amministrazione della Fondazione Gsk, dott. Raniero Guerra in un conflitto d’interesse, che dovrebbe far arrossire di vergogna tutti i furbetti dei quartieri alti, che si illudevano di essere al di sopra della legge, nel mentre tentano di dispensare multe e sentenze di revoca della patria potestà ai genitori cattivi, che osano resistere alle amorevoli cure vaccinali del duo Guerra Lorenzin, impegnati in un delirio coercitivo, che non abbiamo visto neanche nei peggiori momenti del Novecento, e che dopo un mese di battaglie è stato cancellato dal cosiddetto Decreto Vaccini, che dovrebbe giungere nei prossimi giorni al Senato per la conversione in legge; sempre che il ministro on. Beatrice Lorenzin e il suo direttore generale dott. Raniero Guerra non si dimettano prima, come un minimo di buonsenso consiglierebbe.