Reflui potabilizzati, la Puglia accelera

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È in corso un importante piano di investimenti che riguarda 174 depuratori o recapiti finali per un totale di circa 500 milioni di Euro. Di questi 25 milioni sono in fase di collaudo, 204 milioni in appalto/esecuzione, per i restanti 271 milioni sono in corso o da avviare le attività di progettazione

A Fasano «La città dell’acqua» di Lago Forcatella

Dalla «siderum insedit vapor siticulosae Apuliae» (arriva alle stelle l’afa della Puglia sitibonda) ad oggi, poco è cambiato anzi, siamo in piena siccità e sembrano sempre più vere le previsioni climatiche dell’Ipcc che vuole il sud dell’Italia avviato verso l’aridità. Eppure, questa regione, grazie ad un sistema di muretti a secco e pozzi, è riuscita a praticare un’agricoltura che l’ha portata all’avanguardia nelle tecniche e nella produzione in Italia e nel mondo.
Un cammino che da qualche anno vede riprendere ed anzi accelerare, nonostante la crisi, i rematori contrari e il pessimismo italico, ben noto. Tutto questo è stato possibile sia per l’impegno privato e regionale sia grazie all’Acquedotto pugliese (Aqp).
L’ultimo processo di affinamento avviato è quello di Fasano, l’anno scorso è stato realizzato quello di Noci le cui acque sono usate per irrigazione, ed altri impianti saranno realizzati. Per la Puglia è una tradizione che continua, un’attenzione costante alla qualità delle acque, anche se non mancano ombre.
Secondo i dati dell’Aqp, sono 184 i depuratori a servizio degli agglomerati pugliesi. Complessivamente il sistema depurativo è performante. Persistono criticità e alcune situazioni irrisolte che possono rendere inefficace la depurazione dei reflui.
Le criticità derivano essenzialmente dall’arrivo di scarichi illegali/anomali agli impianti, inficiandone il regolare funzionamento, in misura minore dalla inadeguatezza degli impianti e dal loro sottodimensionamento rispetto al territorio servito.
Per questo motivo è in corso un importante piano di investimenti che riguarda 174 depuratori o recapiti finali per un totale di circa 500 milioni di €.
Di questi 25 milioni sono in fase di collaudo, 204 milioni in appalto/esecuzione, per i restanti 271 milioni sono in corso o da avviare le attività di progettazione.
AQP effettua regolarmente i controlli sulle acque in ingresso ed uscita sui depuratori per accertare la qualità delle acque. Nel 2015 sono stati prelevati 12.998 campioni ed analizzati 115.161 parametri
In Puglia sono attivi, inoltre, 5 impianti di affinamento: Corsano, Gallipoli, Ostuni, San Pancrazio Salentino e Trinitapoli. Di questi i primi tre restituiscono acqua per gli usi irrigui, mentre i restanti due sono in attesa che i rispettivi Consorzi di Bonifica (dell’Arneo e della Capitanata) portino a termine i lavori di propria competenza per garantire la distribuzione irrigua.
Diversi impianti di depurazione risultano già attrezzati, al loro interno, con stazioni dedicate di affinamento, che consentono ora di restituire un refluo conforme alla Tabella 4 dell’All. 5 alla parte III del D. Lgs. 152/2006, ma che successivamente, come previsto nella programmazione regionale consentiranno di utilizzare la risorsa idrica anche ai fini irrigui nel rispetto del D.M. 185/2003.
Inoltre, d’intesa con Regione Puglia e l’Autorità idrica pugliese (Aip), si sta procedendo alla redazione di progetti per l’adeguamento, ai fini del raggiungimento dei parametri di cui al D.M 185/2003 per il riutilizzo dei reflui, relativamente agli Impianti di Depurazione di Cassano delle Murge, Sammichele di Bari, Barletta, Castellaneta, Santa Cesarea Terme, Trani e Bisceglie (circa 6 milioni di €).

 

R. V. G.