Si ribadisce l’indispensabilità di ricevere le relazioni a consuntivo delle discese di maggio scorso, che evidenzierebbero una situazione critica del reperto, e di quelle in esito alle discese previste nei prossimi giorni. Senza la trasmissione e la valutazione di questa relazione, non saranno autorizzate altre discese nella grotta…
Si stanno susseguendo dal mese di maggio scorso fino ad oggi discese sistematiche nella grotta di Lamalunga, nel territorio di Altamura in Puglia, luogo in cui la natura ha conservato per 140mila anni lo scheletro dell’Uomo di Altamura «Ciccillo».
Noi di «Villaggio Globale» abbiamo voluto fare il punto della situazione con Fabio Modesti, direttore del Parco nazionale dell’Alta Murgia.
La Soprintendenza per la Città Metropolitana di Bari è stata autorizzata, con opportuna nota, dall’Ente Parco ad effettuare le discese del 7 ed 8 agosto prossimi. È assolutamente chiaro che l’ipotesi di rimozione del cranio di «Ciccillo» si scontra con la posizione di contrarietà dell’Ente Parco nazionale dell’Alta Murgia, più volte espressa anche in un’intervista rilasciata su «Villaggio Globale».
Nella nota si ricorda che il sito in questione è caratterizzato da cavità naturali costituenti habitat di importanza comunitaria a norma della Direttiva 92/43 CEE e, pertanto, si consentono esclusivamente il prelievo di speleotemi ed il rilievo a carattere geologico e microambientale. Inoltre, si ribadisce l’indispensabilità di ricevere le relazioni a consuntivo delle discese di maggio scorso, che evidenzierebbero una situazione critica del reperto, e di quelle in esito alle discese previste nei prossimi giorni. Senza la trasmissione e la valutazione di questa relazione, non saranno autorizzate altre discese nella grotta.
Si ritiene che qualsiasi valutazione in merito allo stato di conservazione del reperto paleontologico e le eventuali conseguenti decisioni, debbano essere assunte a seguito del parere del Comitato Tecnico-Scientifico per giacimento paleontologico «Lamalunga-Uomo di Altamura», comitato che ad oggi non è stato formalmente insediato, del quale, questo Ente ha provveduto a designare il proprio rappresentante ossia il prof. Pierfrancesco Dellino, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli studi di Bari.
Particolare attenzione è rivolta alla salvaguardia di questo bene di Altamura soprattutto da parte della Sigea e dell’associazione Ora. Stando l’insistenza degli studiosi romani, da un paio d’anni, si teme che assecondando la loro intenzione di poter asportare pezzi dello straordinario ritrovamento, sotto il pretesto dello studio, si finisca per delocalizzare il reperto che dalla strada della ricerca possa finire in quella delle ovvie opportunità che potrebbero prendere altre strade lontane da Altamura e contravvenendo alle più elementari norme che vuole i reperti accanto al luogo di ritrovamento per contestualizzare la storia dei luoghi.