Continuano le indagini ad Ischia

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    Viene scritto sul rapporto Ispra che ulteriori indagini saranno condotte nell’area costiera di Casamicciola e questo al fine di verificare eventuali fenomeni franosi avvenuti e/o incipienti e valutare le condizioni di pericolosità residua ad essi associata

    A seguito della scossa che ha colpito lo scorso 21 agosto l’isola d’Ischia, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha avviato e sta seguendo l’evolversi della situazione nell’ambito del Comitato operativo per l’emergenza riunito presso la Protezione civile nazionale.
    Ed è in coordinamento con la medesima struttura e insieme al Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) che l’Istituto sta predisponendo delle azioni di monitoraggio e controllo per ciò che attiene le problematiche geologiche dell’isola a seguito dell’evento sismico.
    Come si legge nella Relazione tecnica pubblicata sul sito Ispra il terremoto verificatosi nell’isola d’Ischia, un terremoto con una magnitudo durata Md 4.0 ed una profondità ipocentrale di 2 km che ha colpito il settore settentrionale dell’Isola il 21 agosto 2017 alle ore 20,57, ha avuto l’epicentro definitivamente localizzato circa 1 km a SW rispetto l’abitato di Casamicciola Terme (loc. Majo).
    Nell’ambito delle attività del «Gruppo di Lavoro per l’emergenza del terremoto di Ischia del 21 agosto 2017» coordinato dal dott. Marco Amanti e istituito all’indomani dell’evento, Ispra ha effettuato un sopralluogo per la ricognizione degli effetti indotti dal sisma sull’ambiente fisico e sulle strutture edilizie, reti e servizi, con l’obiettivo di evidenziare anche ulteriori situazioni di criticità che possono avere ricadute in termini di impatto sull’ambiente fisico e sulla popolazione.
    L’area interessata dall’evento è caratterizzata essenzialmente da depositi di debris avalanches e depositi di frana e rimaneggiati. L’analisi dei dati interferometrici registrati dai satelliti Sentinel‐1 e Cosmo‐SkyMed, condotta dai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (Cnr‐Irea), ha evidenziato un’area di massima deformazione al suolo, con un valore di abbassamento massimo di circa 4 cm, tra Casamicciola Terme e la base di Monte Epomeo (Fonte http://irea.irea.cnr.it).
    I rilievi macrosismici, condotti dal gruppo Quick earthquake survey team (Quest) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), hanno evidenziato l’area collinare di Casamicciola Terme come quella con i maggiori danni (Intensità Scala Macrosismica europea – EMS 98 = VIII), mentre l’area di Marina di Casamicciola presenta danni lievi diffusi e riferibili al VI grado EMS (Azzaro et al., 2017).
    Una serie di sopralluoghi per la ricognizione degli effetti indotti dal sisma e, contestualmente, la verifica dei danni alle infrastrutture (es.: reti idriche, impianti fognari, etc.), queste le attività avviate dagli Enti di ricerca preposti i quali hanno catalogato gli effetti distinguendone le tipologie che vanno dalle fratture ai crolli/distacchi in roccia, dai crolli di muri a secco (parracine) alle lesioni strutturali e crollo di edifici, dalle lesioni strutturali e crollo di manufatti ai danni a condotta idrica.
    Una relazione che evidenzia come siano state realizzate alcune ricognizioni con l’ausilio di un drone, messo a disposizione e guidato dall’arch. G. De Angelis, referente Cai Ischia, i cui dati di volo sono attualmente in corso di elaborazione. Viene inoltre scritto che ulteriori indagini saranno condotte nell’area costiera di Casamicciola e questo al fine di verificare eventuali fenomeni franosi avvenuti e/o incipienti e valutare le condizioni di pericolosità residua ad essi associata. Inoltre, per avere un quadro più completo degli effetti indotti dal sisma, viene detto che saranno necessari altri sopralluoghi sia nell’area di massima deformazione sia nelle aree prospicienti in corrispondenza delle pendici meridionali del Monte Epomeo.