I satelliti sono stati già programmati per acquisire le prime immagini disponibili per produrre le mappe dei danni ex-post, come fatto nei giorni scorsi per Harvey. E vi sono anche i satelliti di realizzazione italiana «Cosmo-SkyMed», a fornire informazioni fondamentali, permettendo un’accurata analisi dei dati e immagini dell’evoluzione delle inondazioni
Quanto siano importanti i satelliti, occhi preziosi dallo spazio, soprattutto nei casi di grosse emergenze meteorologiche e calamità naturali, lo abbiamo più volte ribadito tra le pagine di «Villaggio Globale».
Anche quest’anno, con la furia che di recente si è scatenata negli Stati Uniti con gli uragani Harvey e, ultimo arrivato, Irma, è stato possibile intervenire in anticipo, mettendo in allarme aree densamente popolate, e salvando quindi la vita, potenzialmente, a milioni di persone.
L’occhio attento e vigile è quello dei satelliti meteo della Noaa statunitense. Ma non solo. Anche i satelliti italiani forniscono un supporto importante.
La Sala Emergenze dedicata al progetto della Commissione europea Copernicus Ems, gestita dalla nostra «Leonardo», attraverso e-Geos, joint venture tra Telespazio e Asi, è stata attivata da martedì sera per monitorare da satellite i possibili impatti dell’uragano Irma.
Sono state identificate dagli esperti del #RapidMappingTeam 12 aree tra le Antille, Haiti e la Repubblica Dominicana. Il team sta lavorando 24 ore su 24 per ottenere una «fotografia» della situazione ex-ante, elaborando le immagini satellitari acquisite prima dell’inizio dell’emergenza, per fornire un quadro chiaro delle condizioni delle aree prima dell’arrivo dell’uragano.
I satelliti sono inoltre stati già programmati per acquisire le prime immagini disponibili per produrre le mappe dei danni ex-post, come fatto nei giorni scorsi per Harvey. E vi sono anche i satelliti di realizzazione italiana «Cosmo-SkyMed», a fornire informazioni fondamentali, permettendo un’accurata analisi dei dati e immagini dell’evoluzione delle inondazioni. Il programma dei satelliti Cosmo-Skymed, tutti lanciati in orbita con razzi «Delta II» dalla base spaziale di Vandenberg, in California, è nato dalla collaborazione tra Asi e ministero della Difesa, ed è stato realizzato da «Leonardo» con le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio, operato e gestito dai centri spaziali del Fucino e di Matera attraverso Telespazio ed e-Geos.
Vengono impiegati anche i velivoli C-27J, prodotti da «Leonardo», della Guardia Costiera Usa per il trasporto di equipaggi, mezzi e forniture mediche, e gli elicotteri AW139 attivi in missioni di salvataggio e soccorso delle popolazioni colpite.
Le immagini dei satelliti italiani sono utilizzate in Texas per monitorare le conseguenze delle piogge e in particolare per controllare le inondazioni lungo la costa: Leonardo sta fornendo immagini, mappe e servizi a valore aggiunto basati sui dati satellitari della costellazione radar Cosmo-SkyMed, attraverso e-Geos.
I satelliti radar rivestono un ruolo importante in queste situazioni potendo osservare anche di notte e attraverso le nubi, tra cui quelle prodotte dall’uragano, a differenza dei satelliti ottici; e-Geos sta inoltre utilizzando il sistema FLooD, in combinazione con le capacità di analisi offerte dai partner statunitensi quali Ursa e Orbital Insight, dimostrando la grande versatilità d’impiego delle informazioni ottenute attraverso Cosmo-SkyMed.
La Guardia Costiera americana ha reso noto di aver dispiegato l’aereo C-27J nell’ambito delle operazioni nell’area del disastro, garantendo il trasporto di equipaggi, mezzi e forniture mediche. Oltre che per missioni in caso di disastri, calamità naturali e ricerca e soccorso la Uscg, che sta integrando nella propria flotta 14 C-27J, impiega i velivoli anche nell’ambito di missioni di pattugliamento e contrasto di traffici illegali di merci e persone e di homeland security.