Pappagallo esotico abbandonato in piazza a Monte S. Angelo

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L’esemplare esotico di Pappagallo Cenerino (Psittacus erithacus), trovato in una delle piazze principali di Monte S. Angelo (FG) e sequestrato dal Cites dei Carabinieri di Bari
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È un Cenerino (Psittacus erithacus). Come sono cambiate le norme Cites. Avere una mappatura dell’esemplare è importante per poter maggiormente proteggere e tutelare quella specie che si sta cominciando a percepire a rischio di estensione

Il Comando Regione Carabinieri Forestale Puglia ha diramato un comunicato stampa  nel quale si denuncia come oggi a Monte S. Angelo (FG) un pappagallo esotico Cenerino (Psittacus erithacus) sia stato abbandonato in piazza.
Come si legge nel comunicato, l’abbandono di animali esotici risulta nel mirino del Nucleo Cites (acronimo di Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione) Carabinieri di Bari.
Abbiamo rivolto alcune domande al Maresciallo O. Capriati V., capo settore nucleo carabinieri Cites Puglia.

Cosa è cambiato nella normativa che regolamenta la detenzione dei pappagalli Cenerini?
Il Regolamento (Ue) 2017/160 della Commissione, datato 20 gennaio 2017, ha apportato importanti modifiche in tema di protezione della flora e della fauna selvatica, mediante il controllo del loro commercio. Fra le specie soggette a cambiamenti figurano i Cenerini che sono passati dall’allagato B all’allegato A con una modifica dei regolamento precedenti. Ora, la normativa di riferimento, la Legge 150 del 7 febbraio 1992 «Disciplina dei reati relativi all’applicazione in Italia della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione» prevede che entro 90 giorni dall’entrata in vigore di un successivo regolamento e quindi dell’eventuale passaggio di un esemplare da un allegato ad un altro va fatta una comunicazione, si deve procedere a denunciare il possesso. Chi non fa questa denuncia di possesso è soggetto ad un verbale amministrativo di 2098 €. Anche se la legge non ammette ignoranza spesso succede che chi detiene specie selvatiche non è informato sulle modifiche normative come anche può accadere che chi detiene questi esemplari non voglia pagare per la sua denuncia, che in termini economici avrebbe un valore più elevato, decidendo di contro di rinunciare al valore anche economico, si parlerebbe di 800-1000 €, dell’esemplare. Ma con questo, ossia con l’abbandono, va in contro a molte altre situazioni, ben più critiche, che nella fattispecie lo vedono soggetto a denuncia per abbandono che di fatto rappresenta un articolo del Codice penale che prevede l’arresto.

Ci sono criticità nel sistema?
Bene penso di no, c’è chi si rende conto di non aver denunciato la presenza di un animale passato dall’allagato B all’allegato A, sono trascorsi i 90 giorni dall’entrata in vigore del regolamento e quindi la cosa non è più sanabile. Sotto questo aspetto penso che eventuali criticità possano evidenziarsi nel tempo. Ci sono poi altri tipi di esemplari, iguane, boa, pitoni, ecc. che differentemente dai Cenerini possono essere abbandonati per altre motivazioni, perché diventano molto grandi, aggressivi e quindi non più gestibili in una teca presente in casa. In questo secondo caso l’esemplare lo si può affidare a qualche centro di detenzione di esemplari esotici autorizzato a livello ministeriale.

Quale l’obiettivo di denunciare i Cenerini?
Bene, questo è un modo per avere un quadro completo della situazione. Un animale in allegato A non si può più movimentarlo facilmente e questo perché bisogna microchippare l’esemplare (obbligo del marcaggio per gli esemplari in allegato A), avrà necessità del certificato Cites, bisogna fare richiesta (certificato giallo in carta chimica) e lo si ottiene anche con degli esami genetici che vengono effettuati ai genitori. Avere una mappatura dell’esemplare è importante per poter maggiormente proteggere e tutelare quella specie che si sta cominciando a percepire a rischio di estensione.