Fermare il dissesto del Subappennino

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L’attuale dissesto idrogeologico è fortemente condizionato dall’azione dell’uomo e dalle continue modifiche del territorio; per questo si sollecita una politica di prevenzione del rischio, per la promozione di una cultura, diffusa a vari livelli, capace di interventi finalizzati alla riduzione dell’impatto degli eventi ed alla tutela del patrimonio ambientale

Il dissesto idrogeologico rappresenta per il nostro Paese e soprattutto per l’area dell’Appennino Meridionale un problema di notevole rilevanza. Questo tema è particolarmente caro ai volontari del progetto di Servizio civile nazionale Difesa che, guidati dall’esperienza ventennale di Aforis Impresa Sociale, si impegnano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio idrogeologico.

L’attuale dissesto idrogeologico è fortemente condizionato dall’azione dell’uomo e dalle continue modifiche del territorio; per questo si sollecita una politica di prevenzione del rischio, per la promozione di una cultura, diffusa a vari livelli, capace di interventi finalizzati alla riduzione dell’impatto degli eventi ed alla tutela del patrimonio ambientale.

Il convegno che si terrà a Candela, presso il Credea, il 27 ottobre (inizio ore 15,30) vuole essere un’occasione di discussione e approfondimento, a partire dagli interventi dei relatori, delle strategie attuate per prevenire gli immensi danni prodotti dal dissesto di vaste aree del nostro territorio così come emerge dai numerosi e rilevanti fatti di cronaca degli ultimi anni.

Sono previsti interventi di importanti attori di livello regionale e nazionale (vedi programma). Si parlerà di Protezione Civile e sensibilizzazione della società, Sinergie istituzionali nella Difesa del Suolo, Repertorio nazionale per la difesa del suolo, gestione del Sistema Idrico Integrato in Puglia, Ingegneria naturalistica e cambiamento climatico.

Ampio spazio anche all’interazione con il pubblico, chiamato a dare il suo contributo per un tema attuale che coinvolge professionisti, associazioni, amministratori ma, più in genere, cittadini.

«Ritengo che abbiamo organizzato un buon momento per fare il punto della situazione – spiega Gian Maria Gasperi, Direttore Generale di Aforis – ci saranno personalità e competenze adatte per capire come si può passare da una politica di gestione del rischio ad una, più auspicabile, di prevenzione. Non si può più aspettare che gli eventi accadano: ognuno di noi è responsabile del patrimonio ambientale e territoriale.
«D’altra parte le recenti proteste legate al rischio di eliminazione dell’Autorità di Bacino conseguente alla relativa confluenza nel Distretto Idrogeologico dell’Italia Meridionale, rende di estrema attualità i rischi sull’attività di controllo, indirizzo e consulenza finora svolta a beneficio del territorio regionale pugliese in un periodo particolarmente critico per i fenomeni di dissesto idrogeologico normalmente presenti nel periodo autunnale e invernale.
«Oggi più di ieri abbiamo bisogno di una classe dirigente, di importanti professionalità e di tecnici preparati. “Capaci di futuro”», conclude il Direttore di Aforis.

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