In Belize stop all’attività offshore

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© Audra Melton
Wwf-US Coral reef at the Laughing Bird Caye off the coast of Belize, which is part of the Mesoamerican Reef.
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Nell’ottobre del 2016, una decisione per consentire la ricerca attraverso la rilevazione sismica (airgun) per la ricerca di petrolio solo a un chilometro di distanza dal sito del patrimonio mondiale dell’Unesco della barriera corallina del Belize ha provocato una forte mobilitazione sia a livello nazionale sia globale

Il governo del Belize ha introdotto ieri una legislazione fondamentale che prevede una moratoria permanente sull’attività petrolifera offshore all’interno e intorno alla barriera corallina del Belize. Questo provvedimento arriva ad un anno dai test sismici per la ricerca di petrolio vicino alla barriera corallina che sono stati interrotti in seguito alle proteste dell’opinione pubblica locale e internazionale.
Per il Wwf la decisione di fermare l’esplorazione del petrolio nel mare territoriale e nella zona economica esclusiva del Belize rappresenta un passo avanti per la salvaguardia della barriera corallina più grande dell’emisfero occidentale e per la conservazione marina a livello mondiale.
Con circa 1.400 specie, la barriera corallina di Belize, riconosciuta patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1996, è uno degli ecosistemi più ricchi di biodiversità al mondo. Inoltre rappresenta una fonte di sostentamento fondamentale per oltre la metà della popolazione del Belize. Tuttavia, dal 2009, il sito è scivolato nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco a Rischio a causa delle minacce industriali e per l’assenza di un solido quadro normativo per garantire la protezione della barriera corallina.
Marco Lambertini, Direttore generale del Wwf internazionale ha dichiarato: «In un momento in cui la natura è sotto una pressione crescente e viene persa con un’accelerazione senza precedenti, si comincia a comprendere quanto sia insostituibile il suo contributo per la nostra economia e per il nostro benessere. L’introduzione della legislazione del Belize per la protezione della barriera corallina rappresenta un esempio del tipo di leadership di cui abbiamo urgentemente bisogno per proteggere gli oceani del nostro Pianeta e alcuni dei suoi luoghi più produttivi, eccezionali eppure estremamente vulnerabili».
Nadia Bood, ricercatrice del Wwf in Belize ha dichiarato: «La barriera corallina del Belize non è solo insostituibile ma è fondamentale per il futuro di Belize. Siamo rincuorati dall’introduzione di questa legislazione, che aiuterà a proteggere sia la fauna selvatica sia le risorse di sussistenza. Il fatto che arrivi ad un anno dai test petroliferi vicino alla barriera corallina, interrotti dalle proteste, dimostra che il governo di Belize sta ascoltando la sua gente. Tuttavia, la barriera corallina rimane a rischio. Invitiamo quindi il governo a continuare la sua azione incoraggiante introducendo una legislazione per vietare la vendita di terre pubbliche all’interno del patrimonio mondiale e a varare una normativa per proteggere le mangrovie. Queste due misure restano urgentemente necessarie per salvaguardare questo sito unico per la vita marina e le generazioni future».
Janelle Chanona, vice presidente di Oceana in Belize, ha dichiarato: «Da più punti di vista questa legislazione può essere considerata “La legge del popolo” perché riconosce i meriti dei cittadini del Belize che sono rimasti fermi nella loro posizione su questo problema: la loro perseveranza ha permesso che la battaglia per difendere la barriera corallina non venisse dimenticata o che subisse l’influenza delle tattiche tradizionali divisive. I cittadini del Belize sono consapevoli di quanto la loro vita, per cibo, lavoro e stile di vita dipenda dalle risorse marine. Ecco perché il popolo del Belize ha costantemente richiesto questa legislazione per più di sei anni».
Nell’ottobre del 2016, una decisione per consentire la ricerca attraverso la rilevazione sismica (airgun) per la ricerca di petrolio solo a un chilometro di distanza dal sito del patrimonio mondiale dell’Unesco della barriera corallina del Belize ha provocato una forte mobilitazione sia a livello nazionale sia globale: c’erano infatti fortissime preoccupazioni sull’impatto di questa attività sul sito e sui suoi esclusivi ecosistemi.
Una valutazione del Wwf, pubblicata nel giugno di quest’anno, ha evidenziato come una legislazione per limitare la vendita di terre pubbliche nell’area del sito Patrimonio mondiale e una normativa per proteggere le mangrovie siano ancora provvedimenti urgenti per garantire il futuro del sito.
Un report Wwf, pubblicato all’inizio di questa settimana, ha rivelato il ruolo centrale del turismo generato dalla Barriera corallina all’economia di Belize.