Capannori incentiva la pratica del «vuoto a rendere»

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    Intende prevedere incentivi economici per gli esercizi del territorio (bar, ristoranti, alberghi) che aderiranno alla sperimentazione sulla reintroduzione del «vuoto a rendere» per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale in base al regolamento varato dal ministero dell’Ambiente, con uno sconto del 10% sulla parte variabile della tariffa dei rifiuti

    Ormai la raccolta differenziata e quella porta a porta è diffusa su quasi tutto il territorio nazionale ma con risultati diversi, sia nella quantità di rifiuti raccolti e differenziati sia nei risultati del decoro cittadino.
    Non sfuggirà a molti vedere per strada, nelle periferie, negli svincoli delle strade extraurbane, spettacoli a dir poco indecorosi.
    Come mai? Inciviltà, certamente. Inefficienza nella raccolta? Anche. Ma se si va a vedere ancora più in profondità si scoprirà un ruolo più o meno attivo delle amministrazioni, sia nell’azione di controllo, sia nel prevenire.
    Il comune di Capannori, ancora una volta si distingue per iniziative strutturali. L’occasione questa volta viene dalla recente legge sul «vuoto a rendere».
    L’amministrazione Menesini, infatti, intende prevedere incentivi economici per gli esercizi del territorio (bar, ristoranti, alberghi) che aderiranno alla sperimentazione sulla reintroduzione del «vuoto a rendere» per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale in base al regolamento varato dal ministero dell’Ambiente (pubblicato il 25 settembre in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 10 ottobre) che attua la misura del «Collegato Ambientale» rivolta alla prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso attraverso l’introduzione, su base volontaria e in via sperimentale, di un sistema di restituzione di bottiglie riutilizzabili. La sperimentazione avrà la durata di un anno a partire dal 7 febbraio 2018.

    Una volontà quella di promuovere e incentivare sul territorio questa buona pratica già annunciata dall’Ente di piazza Aldo Moro oltre un anno e mezzo fa, quando fu varato il disegno di legge sulla Green Economy che conteneva appunto questa nuova misura per favorire il riutilizzo degli imballaggi usati e che solo ora che si dispone del regolamento è nella condizione di mettere in pratica. La proposta che l’amministrazione comunale insieme ad Ascit porterà al tavolo delle associazioni di categoria convocato per lunedì 30 ottobre è quella di prevedere uno sconto del 10% sulla parte variabile della tariffa dei rifiuti per gli esercenti (bar, ristoranti, alberghi ecc.) che attueranno la pratica del «vuoto a rendere».

    «Il “vuoto a rendere” è una buona pratica molto importante da adottare sul territorio – sostiene l’assessore all’ambiente, Matteo Francesconi – perché è finalizzata al riutilizzo dei materiali e in questo caso specifico di alcuni tipi di imballaggio e quindi alla diminuzione dei rifiuti che costituisce uno dei punti fondamentali della strategia Rifiuti Zero da noi portata avanti da ormai dieci anni. Con il vuoto a rendere infatti sia le bottiglie in vetro sia quelle in plastica possono essere riutilizzate più volte prima di essere riciclate. Non solo, il sistema del “vuoto a rendere” attua anche un risparmio energetico, poiché prevede che i contenitori, così “salvati” dai cassonetti differenziati, vengano sottoposti a un procedimento di sterilizzazione che richiede il 60% di energia in meno rispetto a quella necessaria alla creazione di un nuovo imballaggio. Per questi motivi abbiamo deciso di promuovere la più ampia diffusione possibile di questa buona pratica sul territorio andando a prevedere incentivi per le attività virtuose che vorranno attuarla che potranno usufruire di uno sconto sulla bolletta dei rifiuti. Condivideremo nei prossimi giorni la nostra proposta con le associazioni di categoria nella convinzione che insieme potremo contribuire alla buona riuscita di questa sperimentazione sul nostro territorio».

    Il nuovo sistema sperimentale, che naturalmente coinvolgerà anche produttori e grossisti, permetterà al consumatore di ricevere la piccola «cauzione» pagata al commerciante al momento dell’acquisto una volta che viene restituito il contenitore vuoto. Il valore unitario della cauzione sarà proporzionale a quello del «vuoto»: l’importo potrà variare da 0,05 euro per le lattine da 200 ml, fino a 0,3 euro per le bottiglie da un litro e mezzo e «in nessun caso comporta un aumento del prezzo di acquisto per il consumatore». Sarà un simbolo all’ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri punti di consumo a distinguere quegli esercenti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale del sistema del «vuoto a rendere».
    Le bottiglie più resistenti in vetro, plastica o altri materiali potranno essere riutilizzate 10 volte prima di divenire scarto.