Il «Piano d’Azione nazionale per il grillaio (Falco naumanni)» costituisce uno dei prodotti del progetto «Un falco per amico», realizzato dai beneficiari che compongono il partenariato a livello territoriale comprendente il comune di Gravina in Puglia, il comune di Altamura e la regione Puglia, e co-finanziato dal Programma Life dell’Unione europea e dalla Città Metropolitana di Bari
È stato pubblicato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) il «Piano d’Azione nazionale per il grillaio (Falco naumanni)» quaderno di conservazione della natura che identifica le minacce ed i fattori limitanti in Italia per una specie che, sebbene attualmente in ripresa grazie a molteplici interventi di conservazione, ha subito pochi decenni fa un forte tracollo della sua popolazione, sia a livello nazionale sia globale.
Ma cos’è un Piano d’azione?
Una strategie d’intervento che il Consiglio d’Europa raccomanda venga adoperata dai Paesi Membri per conservare le specie a più elevato rischio di estinzione. Un approccio delineato proprio in questi appositi Piani che devono essere redatti sulla base delle informazioni disponibili sull’ecologia, sulla distribuzione e sulla consistenza della specie in questione avendo come obiettivo quello di identificare le principali minacce che mettono a rischio la sopravvivenza della specie al fine di definire le misure più urgenti per la sua tutela.
Il «Piano d’Azione nazionale per il grillaio (Falco naumanni)» costituisce uno dei prodotti del progetto «Un falco per amico», realizzato dai beneficiari che compongono il partenariato a livello territoriale comprendente il comune di Gravina in Puglia, il comune di Altamura e la regione Puglia, e co-finanziato dal Programma Life dell’Unione europea e dalla Città Metropolitana di Bari.
Un falco per amico, costruito a partire dalle esperienze già realizzate dalle locali sezioni della Lega italiana protezione uccelli (Lipu) e in collaborazione con il Parco nazionale dell’Alta Murgia, rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione tra istituzioni e tra istituzioni e società civile. L’adozione da parte delle istituzioni delle buone pratiche sperimentate dal mondo dell’associazionismo e la stessa capacità di attrarre contributi europei destinati alla conservazione delle specie prioritarie dimostra come un atteggiamento di dialogo e di apertura verso le iniziative che animano il territorio possa offrire stimoli e idee alle politiche pubbliche.
Un falco per amico si attua nella Murgia barese, in un’area di grande importanza dal punto di vista ambientale e naturalistico per la presenza di habitat prioritari e numerose specie considerate rare o minacciate. Tale specificità viene valorizzata dal progetto che si focalizza su due delle principali colonie di grillaio presenti nella Murgia barese, quelle di Gravina in Puglia e di Altamura. Il principale valore aggiunto rilevato nel corso dell’attuazione delle azioni di conservazione diretta è il coinvolgimento attivo della cittadinanza che con la campagna «Adotta un Grillaio» raccoglie l’adesione di circa 100 cittadini tra i due comuni e acconsente all’installazione di nidi artificiali presso le proprie abitazioni.
Inoltre questa collaborazione permette di accogliere gli ornitologi incaricati del monitoraggio del successo riproduttivo della colonia nel corso della stagione di nidificazione e di avviare l’attività di recupero e cura di centinaia di pulli e adulti di grillaio, caduti dai nidi o feritisi nei modi più disparati con successiva consegna, da parte del cittadino, al Centro recupero fauna selvatica in difficoltà dell’Osservatorio faunistico regionale di Bitetto, fiore all’occhiello del progetto e ora equipaggiato con tutta l’attrezzatura necessaria a garantire la miglior cura possibile alla fauna locale.
Ma ritorniamo al Piano d’Azione nazionale che si offre quale esempio positivo di strumento strategico e tecnico di conservazione che non si limita ad analizzare la situazione e proporre iniziative e soluzioni, ma offre anche esempi pratici e chiari delle azioni che devono essere applicate a seconda dei vari contesti regionali, caratterizzati da una diversa presenza della specie.
Noi di «Villaggio Globale» abbiamo affrontato l’argomento in occasione del «Wolf and Nature 2017», convegno tenutosi a Gravina in Puglia e organizzato dal Parco nazionale dell’Alta Murgia.
Il grillaio, specie spiccatamente sinantropica nella massima parte del suo areale riproduttivo, rapace coloniale legato agli stessi ambienti che l’uomo costruisce, si offre come uno degli esempi migliori di rapporto stretto e positiva coesistenza tra uomo e natura. In Italia, il grillaio ha colonie di rilevanza internazionale in centri densamente abitati; splendidi esempi al riguardo sono offerti, in Puglia, per l’appunto da Gravina in Puglia e Altamura, e in Basilicata da Matera. Ma il legame del grillaio con l’uomo non si limita al suo nidificare sotto i tetti e nelle cavità delle pareti delle case; per l’alimentazione, infatti, questa specie è legata prevalentemente agli ambienti di steppa, originati questi ultimi da secoli di azione diretta dell’uomo mediterraneo ed oggi così vulnerabili a forme diverse di minaccia.
L’intensificazione delle pratiche agricole, talvolta causa di impoverimento della catena alimentare preda per i falchi, e l’uso intenso di sostanze chimiche in agricoltura, ha visto in Italia la popolazione del grillaio ridursi con un’attuale tendenza di ripresa positiva e un’espansione verso nord, Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia, di colonie riproduttive.
Anche a livello internazionale la specie è tutelata da diversi strumenti normativi ambientali quali, ad esempio, la Direttiva Uccelli e la Convenzione di Bonn.
Il Piano si apre con un capitolo dedicato all’inquadramento generale che dopo aver affrontato gli aspetti normativi passa poi ad inquadrare la biologia e lo status del grillaio; vengono dopo messe in luce le minacce e i fattori limitanti di sviluppo, le azioni realizzate e un successivo focus sugli obiettivi e sulle azioni del Piano.
Incrementare l’attuale areale riproduttivo favorendone l’espansione attraverso il miglioramento ambientale delle aree che ospitano siti potenzialmente idonei, incrementare il successo riproduttivo medio delle colonie attraverso la gestione degli habitat trofici, la tutela dei siti riproduttivi e dei roost e l’installazione di nuovi nidi artificiali, incrementare il tasso di sopravvivenza dei giovani nel loro primo anno di vita oltre a mantenere almeno al livello attuale quello degli adulti, migliorare il coordinamento nazionale ed internazionale del monitoraggio, della ricerca e delle azioni di conservazione e condivisione delle informazioni, attraverso la creazione di un network di operatori e ricercatori locali che individui aree e tematiche principali di ricerca, promuovere l’attività di ricerca finalizzata alla conservazione della specie e in particolare alla conoscenza delle minacce e delle esigenze di conservazione al di fuori delle aree di nidificazione, sensibilizzare le comunità cittadine e rurali interessate dalla presenza del grillaio riguardo le esigenze ecologiche della specie e la coesistenza con l’uomo, questi gli obiettivi generali del Piano d’Azione nazionale per il grillaio.